“Quanto può essere utile l’ascolto delle canzoni per migliorare il mio
inglese?” è una delle domande più frequenti che mi capitano ma è anche una
delle più difficili a cui rispondere. Questa difficoltà deriva soprattutto dal
fatto che il linguaggio delle canzoni spesso diverge, soprattutto per quanto
riguarda la sintassi, da quello della “normale” comunicazione, sia scritta che
orale; la situazione si complica ulteriormente perché i ritmi della musica
possono portare un cantante a omettere, contrarre o deformare alcuni suoni in
maniera ancora più estrema del madrelingua che parla.
Detto questo, però, bisogna riconoscere che le canzoni costituiscono una
risorsa preziosa, in quanto offrono la possibilità di interagire con la lingua
straniera in modo piacevole, e il piacere – ricordiamolo – è di fondamentale
importanza nell’apprendimento, sia dal punto di vista della motivazione, sia
perché tendiamo a ricordare meglio le cose che ci piacciono e ci interessano.
Ma quali tipi di interazione con il testo di una canzone possono essere davvero
utili?
Al livello più semplice, la canzone può fornire uno stimolo a esplorare il
significato di una parola o di una frase che colpisce. Va ricordato che
moltissime parole in inglese hanno più di un significato e che per individuare
l’accezione esatta o – visto che nelle canzoni, come nella poesia, a volte c’è
una voluta ambivalenza – le accezioni esatte, è necessario capire bene
(studiandolo!) il contesto.
Per quanto riguarda la grammatica, una canzone offre molti spunti per
riflessione su, per esempio, i tempi dei verbi. Una strategia utile è chiedersi
perché viene usata una determinata forma: il “will” di “I will always love
you” indica una previsione, una promessa o una minaccia?; perché non
mettiamo “have” nella frase “Yesterday all my troubles seemed so far away”?;
“would” indica il condizionale anche
in una frase tipo “Billy-Ray was a preacher’s
son and when his daddy would visit he’d come along”?
Forse quello che rende più efficace una canzone come strumento di
apprendimento, però, è il modo in cui l’abbinamento di musica e testo
facilitano il ricordarsi delle forme della lingua straniera: il suono e il
contenuto della parola o della frase cantata spesso rimangono più impresse
nella memoria di quelli che sentiamo pronunciati dagli insegnanti o da altri
interlocutori. Così ci si può cominciare a costruire databank personali per
ricordare meglio l’uso, per esempio, delle preposizioni (“no hell below us, above us only sky”; “singing in the rain”; ) o dei
poco amati phrasal verbs (“All this
talk of getting old, it’s gettingme down my love”; “Wake up, little Susie!”).
In modo che possiate cominciare anche voi a sfruttare le canzoni per
imparare, vi propongo qualche attività mirata: http://thelanguagebag.wordpress.com/listening-comprehension-would-for-repeated-past-actions-or-states/
Le soluzioni si trovano qui: http://thelanguagebag.wordpress.com/would-for-repeated-past-actions-or-states-listening-solution/