La spia verrà ricordato come l’ultimo film da
protagonista del compianto Philip Seymour Hoffman, e possiamo dire che quest’ultimo
riesce a chiudere in bellezza con un thriller intricato ed intelligente.
Dopo 3 anni dal film La Talpa, il
cinema prende ancora fonte dai romanzi di spionaggio di John Le Carré, questa volta ci viene proposta l’adattamento del
libro “Yssa il buono” ambientato ad Amburgo (luogo in cui Le Carré ha lavorato)
una sorta di capitale dei terroristi che organizzarono l’attentato alle torri
gemelle.
Tra le paranoie dei governi si districa il personaggio
di Gunther Bachmann interpretato dall’immenso Hoffmann, che a differenza di
altre spie è un uomo stanco e che lavora con fare silenzioso dietro ad una
scrivania tra scartoffie, intercettazioni e bottiglie di whisky. Il suo modo di
lavorare cosi attendista cozza con il volere e le paranoie dei governi oramai
totalmente assuefatti dall’eliminare chiunque rappresenti una minaccia per la
sicurezza mondiale.
Ed è proprio qui che funziona alla grande lo script, la materia non è
sicuramente originale (ricorda molto la serie tv Homeland), ma riesce a mettere in luce i molteplici aspetti della
lotta al terrorismo, tra cui il cinismo e la totale sfiducia tra coloro che
dovrebbero lottare per una stessa causa.
Anton
Corbjin riesce a firmare un thriller che ricalca le atmosfere
de “La Talpa” (film ancora più bello di questo) con un cast d’eccezione tra cui
spiccano Willem Dafoe, Rachel McAdams e Robin Wright Penn. Nonostante qualche imperfezione nella gestione
dei tempi che risultano alle volte troppo allungati, nel complesso la pellicola
riesce ad essere avvincente ma anche meditabonda, un film dai molti lati
intricati che potrà coinvolgere tutti gli spettatori amanti del genere.
Per questa
e altre recensioni, seguiteci sul forum: LIAM – Life Is A Movie
E sulla fan page Facebook: LIAM Life Is A Movie
Per informazioni e contatti, potete scriverci alla e-mail: liamstaff@libero.it
.