Morire non è mai stata una scelta, ma sicuramente è l’unica
cosa certa che ci accadrà.
Potremo grattarci ovunque, toccare ferro e tutti i metalli o
portafortuna, comunque sia lei è sempre presente nella nostra Vita. Lei esiste
dal momento in cui nasciamo e grazie a lei abbiamo la possibilità di dare
valore ai nostri istanti, perché in qualsiasi momento tutto può finire…o almeno
finire in questo corpo.
Questo mese desidero soffermarmi sulla morte, e avendo
lavorato per molti anni in Hospice a Bitonto mi sono resa conto di quanto sia
un tabù, una parola da nominare MAI nella nostra società.
Ed io mi sono sempre chiesta il perché?
Morire fa male a chi? Quanto rifiutiamo il dolore tanto da evitare ogni
contatto anche labiale?
Ho accompagnato molte persone nell’ultimo stadio della loro
Vita, professionalmente come consulente di tecniche corporee, e davvero poche
hanno usufruito degli strumenti di cui disponevo, della vicinanza che potevo
offrire attraverso un percorso di riarmonizzazione, riappacificazione corporea,
emozionale, mentale e spirituale dove spirituale non intende assolutamente qualcosa
di religioso, ma all’ innalzamento verso una verticalità, verso ciò che è
essenziale, verso il nostro Dio interiore, verso la sacralità che contattiamo,
verso la consapevolezza.
Ci sono tecniche scientifiche ed energetiche che sto portando
e tramandando perché questo passaggio da Vita ad altra Vita sia riconosciuto e
onorato; è un momento così fondamentale per una persona, e non solo, per tutto
il sistema che è intorno alla persona; c’è il bisogno di fare i conti con ciò
che ha fatto, con ciò che manca e con le emozioni presenti (angoscia, paura,
rabbia…). Ha bisogno di persone di riferimento con cui poter fare questo,
persone di riferimento con cui poter salutare familiari, amici, persone care,
nemici.
Le persone che muoiono lasciano un vuoto, uno SPAZIO vuoto, e
il dolore affiora perché siamo attaccati alla materia. E’ il nostro essere
umani, e posso asserire per esperienza personale e di studi fatti che tutto ciò
può essere trasformato, usato per crescere e migliorarci. Ci sono
professionisti specializzati per questo, sicuramente non suggerisco tutti gli
operatori e i familiari che evitano di far passare attraverso il dolore,
piuttosto è essenziale elaborarlo, ognuno con i propri tempi e con delicatezza,
con la persona giusta. Il tempo non lenisce il dolore, lo dilaziona, ma non per
questo tutto passa da solo se non con coscienza.
La morte è nostra amica, ci ricorda di vivere, ci accompagna
in ogni passaggio per tutte le volte in cui in una stessa Vita rinasciamo per
diventare persone migliori, ci ricorda di abbracciarci più spesso, ci avvicina,
ci fa crescere, ci fa morire.
Farci aiutare ad accoglierla nella nostra Vita credo ci dia
la possibilità di cogliere ciò che la frenesia fa dimenticare.
A noi la scelta.