Care lettrici oggi
continuiamo col discorso della contraccezione ormonale che, oltre alla
somministrazione della pillola anticoncezionale, comprende anche i metodi
somministrati per via trans dermica,vaginale e intrauterina.
La contraccezione
ormonale via trans dermica è
rappresentato dal cerotto contraccettivo.
Il cerotto va applicato entro i primi 7 giorni del ciclo. Una confezione contiene in genere 3 cerotti ciascuno dei
quali deve essere tenuto per 7 giorni in modo da garantire la contraccezione
per 21 giorni. Prima di iniziare una nuova confezione è raccomandata una pausa
di 7 giorni nella quale si verifica l’emorragia da sospensione. Le zone di
applicazione del cerotto sono l’addome inferiore, le natiche,il torace
anteriore e il braccio nella parte superiore. Le controindicazioni all’uso del
cerotto sono analoghe a quelle del contraccettivo somministrato per bocca;
inoltre la donna non deve avere allergie e dermatiti. A differenza della
somministrazione per bocca, l’uso del contraccettivo trans dermico evita l’assorbimento
a livello epatico. In caso di vomito e diarrea profusa non espone la donna al rischio di gravidanza.
La contraccezione
ormonale per via vaginale è rappresentata dall’anello vaginale. L’anello contraccettivo vaginale è un dispositivo
di materiale polimerico del diametro di 54mm. L’efficacia dell’anello vaginale
è sovrapponibile alla contraccezione orale. Deve rimanere in sede per 21 giorni
con una pausa di 7 giorni. La somministrazione senza pausa è indicata nelle
donne con menorragia e dismenorrea (ciclo abbondante). La prima applicazione
deve avvenire entro 5 giorni dall’inizio
della mestruazione: può essere rimosso per 3 ore senza perdere l’effetto e
riapplicato. In caso di espulsione accidentale va lavato con acqua e
riposizionato il primo possibile ma se sono passate più di 3 ore
dall’espulsione è raccomandato l’uso di un altro metodo contraccettivo non ormonale.
Possibili effetti avversi sono leucorrea, cefalea e vulvovaginiti. La
contraccezione può essere ottenuta mediante dispositivi intrauterini la quale può essere ottenuta mediante la
collocazione nella cavità uterina di opportuni dispositivi come la spirale o IUD.
I dispositivi
intrauterini erano riconosciuti già nell’antichità infatti Ippocrate parla del
loro uso per prevenire la gravidanza. Si calcola che circa 60 milioni di donne
nel mondo usino questo tipo di contraccezione
Le ragioni di
questo successo risiedono principalmente nell’ assenza di effetti collaterali
sistemici e nell’elevata efficacia contraccettiva.
Esistono due tipi di IUD:
IUD ormonale o Mirena è, invece, un supporto in plastica a forma di T che
rilascia ogni giorno nella cavità uterina l’ormone progestinico in piccole
quantità. Il dispositivo può rimanere in sede per 5 anni prima di essere
sostituito. Il funzionamento è paragonabile a quello della pillola
anticoncezionale o dell’anello; agiscono infatti sull’endometrio
assottigliandolo e agiscono sul muco cervicale rendendolo ostile
all’avanzamento degli spermatozoi.
Esiste un tipo di spirale, non ormonale, ovvero IUD in rame che verrà inserita dal ginecologo il quale
indicherà il modello più adatto in base alle caratteristiche dell’utero. Il
sottile filamento di rame avvolto all’asta del dispositivo agisce come uno
spermicida; gli ioni rame infatti svolgono un’azione diretta
sugli spermatozoi inibendone la motilità e alterandone la capacità di fecondare
l’ovulo. La spirale al rame va sostituita in genere ogni 3-5 anni in base al
modello inserito.
Con questo articolo ho
completato la panoramica dei metodi contraccettivi di varia natura. Nel
prossimo parleremo di cosa utilizzare se il metodo contraccettivo fallisce. Per
qualsiasi dubbi o domande non esitate a contattarmi a rubriche@dabitonto.com.