Buonalbergo, con il suo silenzio intriso di storia, si trova lì, al confine tra la Campania e la Puglia, sospeso tra le colline che lo avvolgono come una coperta. Provincia di Benevento, un angolo di mondo che non ha bisogno di affanni moderni, dove ogni angolo parla di un passato lontano eppure vivo. Un respiro, qui, che unisce il preistorico al medievale, il passato al presente. Un tempo che sembra dilatarsi, fluendo lentamente come i fiumi che solcano queste terre.
Il Ponte delle Chianche, antico testimone di un’epoca che affonda le radici nell’impero romano al tempo di Traiano, è come una porta che non vuole chiudersi, che invita ancora a oltrepassarla. Un ricordo imponente e silenzioso di un cammino che collegava Benevento a Brindisi.
Qui, dunque, una testimonianza importante della antica via Traiana. Un documento materico e visivo che racconta storie di uomini che hanno attraversato quel ponte, che lo hanno vissuto e trasformato, che l’hanno reso testimone di un mondo che la storia eterna ci consegna. I suoi restauri, le sue modifiche, le sue ferite raccontano un’umanità che non ha mai smesso di ‘camminare’ nella storia stessa.
Nel paesaggio che abbraccia Buonalbergo, la natura non è mai stata troppo alterata. È selvaggia, implacabile nella sua bellezza. I boschi e le colline sembrano fermarsi a guardare, osservando il passare delle stagioni, mantenendo intatto il legame con un territorio che sembra non voler tradire le sue radici. E l’aria è fresca, carica di storia. I torrenti che scorrono hanno visto crescere il paese e, se potessero parlare, racconterebbero di un tempo in cui l’acqua non era solo un elemento, ma una linfa che dava vita, nutriva le terre, creava comunità.
E poi a Buonalbergo (nome casuale?, figurarsi!) c’è la cucina, classica dell’Italia interna e profonda: un vero gesto d’amore verso la terra che lo ha generato. Le farine di grano, l’orzo, le erbe spontanee sono ingredienti che sanno di fatica, di semplicità e di ricchezza pura.
Buonalbergo, però, non è un paese che si racconta con le parole. È un luogo che si vive. Un angolo di tempo che ci parla senza bisogno di troppe chiacchiere, lasciandosi invece godere ed ‘ascoltare’ con il battito silenzioso del cuore di chi ha scelto di restare, di chi ha deciso di non dimenticare, di chi ha deciso di amare la propria terra. E di chi la visita come un posto che merita di essere apprezzato perché custodito.
(rubrica sponsorizzata da B&B Porta Baresana)
( foto proloco Buonalbergo APS )