Nel Partito Democratico è ormai partita la gara per la conquista della segreteria,
che sarà sancita dalle primarie dell’8 dicembre prossimo. Per uno dei
contendenti, il sindaco di Firenze Matteo Renzi, la prima tappa della sua
campagna elettorale è stata sabato scorso a Bari.
Europa, mondo del lavoro, carceri e amnistia, legge elettorale e situazione
interna al Pd. Sono tanti i temi con cui Renzi ha esordito, non mancando
l’obiettivo di far parlare di se su tutti i mezzi di comunicazione nazionali,
specialmente per il modo con cui ha trattato l’argomento del sovraffollamento
delle carceri. Netta contrarietà ad amnistia e indulto è stata infatti
l’opinione espressa.
Ad assistere al comizio, ancora una volta, c’è stato Paolo Intini, che ha
annunciato, sulla propria pagina personale di Facebook, di aver rinnovato la
sua fiducia nel sindaco del capoluogo toscano. Già in passato, in più di
un’occasione, il consigliere comunale ha avuto modo di apprezzare Renzi.
Nella
campagna elettorale per le amministrative dell’anno scorso, infatti, a seguito
di un incontro tra i due, l’esponente del Pd ebbe modo di esprimere il suo
appoggio alla candidatura del docente. Un sostegno che fu ricambiato
nell’ottobre dello stesso anno, nella campagna elettorale per le primarie 2012.
Primarie che videro Renzi sconfitto da Bersani.
“É stato molto coinvolgente ascoltare,
sebbene non fosse la prima volta, Matteo Renzi – è stato il commento di
Intini – Matteo riesce ad infondere
fiducia nonostante il cinismo che ci accomuna da tempo verso il mondo della
politica. Schietto, nessun giro superfluo di parole, ha puntato dritto ai
problemi dell’Italia scardinandoli con soluzioni semplici e alla portata di
tutti. Io voglio credere in Matteo. Non possiamo perdere la speranza in questo
Paese, per farlo bisogna affidarsi a chi consapevole delle sue falle è pronto a
combattere il sistema dall’interno per risanarlo. Restiamo uniti non nella
rassegnazione ma nella speranza e nella costruzione. Non si sale sul carro dei
vincitori, insieme dobbiamo spingere il carro per arrivare alla meta senza delegare
responsabilità a nessuno. Siamo tutti fautori del nostro cambiamento”.