Non sono certamente tempi facili quelli
che sta vivendo la maggioranza guidata da Michele
Abbaticchio.
Maggioranza che, dal 2012 ad oggi, ha
trovato la sintesi solo sul nome del Sindaco.
Le dimissioni
di Vito Palmieri dalla carica di presidente del Consiglio comunalepotrebbero essere infatti il primo di una lunga serie di scossoni che
metterebbero a serio rischio la consistenza e le certezze della maggioranza.
Facciamo ordine e proviamo a decifrare
scenari ed eventuali dinamiche future, nel sottile confine tra fantapolitica e
realtà.
Per prima cosa c’è da sottolineare come
la decisione di Palmieri possa provocare effetti boomerang anche sulla Giunta:
infatti, notizia di ieri è l’esistenza di un documento firmato dall’assessore
all’Ambiente, alla Polizia Municipale e all’Annona, Domenico Incantalupo, in cui lo stesso si pone in standby fino a
quando non verrà fatta chiarezza su quanto sta succedendo.
In sostanza, si
tratta di un chiaro ed inequivocabile segnale da parte dell’unico ed ultimo
baluardo a difesa di Palmieri tra le file di tutta la maggioranza. Che non sia
questo un altro grattacapo per Abbaticchio, costretto così ad un rimpasto più
ampio della sua Giunta?
Dall’altro lato, c’è ora da individuare
il successore di Palmieri sulla scranno di presidente del Consiglio comunale.
Due sono i nomi più gettonati in queste ore. Il primo è quello di Francesco Paolo Cuoccio, attuale
vicepresidente e capogruppo della lista Giovani con Michele Abbaticchio. Il
secondo è quello di Pasquale Carelli,
il consigliere più suffragato alle scorse elezioni ed esponente della lista
Laboratorio, la stessa nella quale è stato eletto Palmieri. Anche se pare
evidente una netta frattura all’interno dello stesso movimento, con il duo
Palmieri – Incantalupo da un lato, e Carelli e Domenico Patierno dall’altro che ormai hanno preso le distanze.
La sensazione, però, è che sicuramente
ad uno tra Carelli e Patierno potrebbe spettare la presidenza o l’assessorato,
se Incantalupo dovesse dimettersi definitivamente.
Tutto qui? Neanche per scherzo, perché
per Abbaticchio c’è da risolvere la grana rappresentata dal Partito Socialista Italiano. Già da
tempo il partito del segretario Franco
Matera, rappresentato in Consiglio comunale da Francesco Mundo e Francesco
Gala, è sul piede di guerra avendo ripetutamente espresso malumori e
dissidi sull’operato dell’Amministrazione comunale.
Non è andato giù l’ingresso di Giuseppe
Fioriello in Giunta e soprattutto si chiede una netta sterzata, in
controtendenza con gli ultimi due anni, in materia di Lavori Pubblici e
Urbanistica. Pare che i socialisti si siano proposti per guidare (con Franco
Mundo?) un assessorato con le due deleghe, ad oggi nelle mani del sindaco da
quando ci furono le intimidazioni all’ex dirigente comunale Vincenzo Turturro e
le dimissioni dell’ex assessore Maria Gaetana Murgolo. Questa richiesta dei
socialisti spiega (insieme a problemi burocratici col Politecnico stesso, ndr)
quindi, probabilmente perché sia ancora in standby Nicola Parisi, giovane ingegnere del Politecnico di Bari,
espressione della lista Giovani con Michele Abbaticchio, proposto come futuro
assessore tecnico a Lavori Pubblici e Urbanistica.
Se verrà confermato Parisi,
inevitabilmente i socialisti potrebbero reagire.
E, ragionando per fantapolitica, non si
escludono addirittura clamorosi colpi di scena, con i due consiglieri Mundo e
Gala che possano togliere la fiducia al sindaco e passare tra le file della
minoranza. Laddove, magari, potrebbero congiungersi a Palmieri, che seppur
dimessosi dalla carica di presidente dell’assise comunale, vi resta ugualmente
al suo interno, anche se da capire ora è la sua nuova collocazione.
Ma è qui che in soccorso di una
maggioranza che rischia di diventare all’improvviso esile e dai numeri esigui,
potrebbero giungere alcuni rappresentanti che oggi siedono tra le file della
minoranza. Uno, due, tre consiglieri: chissà, il numero esatto ad oggi non è
dato saperlo ma si tratterebbe di un passaggio fondamentale e che sarebbe manna
dal cielo per Abbaticchio&company.
Per il sindaco Michele Abbaticchio, che
nel frattempo si è preso due giorni di assoluto silenzio, è il momento della
riflessione e di sfogliare la margherita. Per trovare la giusta quadra ad una
matassa intricata e che potrebbe mettere a serio rischio i prossimi due anni
alla guida della città.