Al coro di critiche
all’Amministrazione comunale in materia Tares e sulla scelta di internalizzare
il servizio di riscossione dei tributi, non poteva non associarsi il
consigliere del Partito Democratico Franco
Natilla, assente nel consiglio comunale di lunedì scorso e nella conferenza
stampa congiunta della minoranza di mercoledì scorso, ma vicino alle posizioni
adottate dai suoi colleghi di banco dell’opposizione, tanto da tornare sull’argomento
con un comunicato stampa che parte proprio da una riflessione e valutazione
sulle modalità di organizzazione del servizio di riscossione dei tributi.
«Il
disagio che, in questi giorni, sta vivendo la cittadinanza bitontina per il
pagamento della TARES 2013 è il frutto, come già ho avuto modo di sottolineare
in altre occasioni, del pressapochismo e della superficialità con cui il
Sindaco e l’assessore al ramo hanno affrontato – o meglio non hanno affrontato
– la questione relativa alla scadenza del contratto in essere con la CERIN.
In
discussione è, quindi, il modo con il quale è stata concepita la scelta di
internalizzare il servizio di riscossione del tributo TARES.
Nulla
da eccepire sulla legittimità di tale scelta, ma un amministratore responsabile
e cosciente avrebbe dovuto condividere tale scelta nei modi e nei tempi
opportuni, proprio per non causare i disagi facilmente prevedibili che, ahimè,
sono sotto gli occhi di tutti e che nessuno, nemmeno il Sindaco, può negare.
E’
vero, infatti, che l’atto di indirizzo della Giunta con cui si dispone la
internalizzazione di tale servizio e,
nel contempo, si investe la struttura di organizzare l’Ufficio Tributi è datato15 gennaio 2014!!!»
L’affondo di
Natilla, dunque, si fa duro.
«Solo
chi non vuole può non intendere ciò che è palese per tutti: questa è disamministrazione. Con un contratto
scaduto il 31 di dicembre 2013 non ci si può ricordare della necessità di
organizzare un ufficio così delicato solo dopo quindici giorni dalla scadenza.
Ciò, ripeto, è di una gravità assoluta!
Un
Sindaco responsabile e rispettoso della cittadinanza amministrata avrebbe
chiesto umilmente scusa, se non proprio tratto le dovute conseguenze e avrebbe
aperto gli occhi sulla incapacità amministrativa dell’assessore che lui stesso
ha chiamato a dirigere un così delicato e impegnativo settore come è quello dei servizi finanziari e tributari e non avrebbe, irresponsabilmente,
sottoposto al pubblico ludibrio la
dottoressa Nadia Palmieri che, invece, è vittima delle inefficienze di guida
politica.
Davvero
una brutta pagina della storia amministrativa e democratica della nostra città.
Alla
discussione in atto si può ridare serenità solo e soltanto se si smetterà di
raccontare bugie!»
L’attenzione di
Natilla, poi, si sposta dalla questione Tares all’affaire legato alle recenti
nomine di alcuni dirigenti comunali. E anche qui non sono carezze all’Amministrazione
Abbaticchio.
«Come
pure il sindaco deve smettere di raccontare frottole in merito agli incarichi
che sta distribuendo, perché è innegabile che stia seguendo un percorso
unicamente clientelare.
Un
avviso pubblico che non contempli a monte l’indicazione di precisi parametri di
valutazione dei titoli e dei curricula di ogni singolo partecipante è solo una miserevole parvenza di oggettività
di giudizio. Infatti, tra le righe degli avvisi pubblici dell’amministrazione
Abbaticchio, è costantemente citato il pur legittimo principio dell’INTUITU
PERSONAE che riserva al Sindaco la possibilità di “scegliere”.
E
allora, il sindaco deve avere il coraggio di dire che, alla fine, è lui che decide
chi assumere o chi incaricare! Senza
tanti inutili, quanto offensivi giri di parole.
Non
ci si può definire “nuovi”, demonizzando il passato, nel momento in cui si
scelgono metodi e sistemi di fare politica che, di certo, “nuovi” non sono!
Quanto
poi all’assunzione nella sua segreteria particolare del signor Pasquale Castellano,
va pure detto che il sindaco Abbaticchio non
ha tenuto fede ad un impegno assunto in campagna elettorale allorquando
ebbe ad affermare che, per marcare una differenza col suo predecessore Valla,
non avrebbe assunto nessuno presso la sua segreteria. Ed invece ecco assunto
Pasquale Castellano… E non venga a
raccontarci che il Castellano si occupa d’altro…».
La conclusione apre
uno spiraglio ad un possibile riavvicinamento tra le varie posizioni.
«Orbene, un rasserenamento dei rapporti tra
maggioranza e minoranza è auspicabile, ma su una base di reciproco rispetto che
non può coesistere con furbizie e menzogne».