Speciale Amministrative 2017. In questo spazio dedicato, presenteremo tutti i candidati che vorranno proporre, tramite la nostra redazione, il loro curriculum e le loro idee alla città.
Tra i temi dell’agenda programmatica di Gaetano Bonasia – in lizza per il Consiglio comunale tra le file del Partito Democratico, a sostegno del candidato sindaco Emanuele Sannicandro, per le prossime elezioni amministrative dell’11 giugno – c’è sicuramente tutto ciò che ruota attorno all’agricoltura e alle campagne.
Prima di tutto, c’è la sicurezza, messa a dura prova dalle razzie della delinquenza.
«Nell’ambito dell’agricoltura bisogna partire prima di tutto dalla sicurezza nelle campagne per favorire di conseguenza l’occupazione, specie quella giovanile – analizza Bonasia –. Se non si ferma la violenza criminale non si potrà mai fare un passo in avanti. È fondamentale dare fiducia all’agricoltore, che oltre a lavorare deve poter tornare sano e salvo a casa. Solo così sarà possibile far avvicinare a questo mondo i giovani, che rappresentano le nuove leve delle nostre campagne. Nella nostra provincia, la maggior parte delle aziende olivicole ha un’età media di circa 60 anni, rispetto alla media nazionale, che si aggira attorno ai 35 anni circa. Quindi dobbiamo fare in modo che ci sia un ricambio generazionale, tra dieci anni dobbiamo essere pronti per affidare alle generazioni future tutto questo patrimonio ed un prodotto tra i migliori al mondo».
A supporto dell’occupazione giovanile manca rapidità nelle concessione delle licenze per la realizzazione di nuove case rurali.
«Per costruire case rurali nuove è previsto il rilascio dell’autorizzazione del parere paesaggistico dato dalla Regione Puglia. Il Comune di Bitonto ha una deroga per rilasciare questa autorizzazione ma la Commissione paesaggistica non si riunisce da due anni. Per questo anche gli investimenti per la costruzione di case rurali o depositi più attrezzati sono frenati dalla burocrazia. Dunque, sarebbe utile pensare alla creazione di un ufficio tecnico dedicato proprio all’agricoltura per centralizzare e facilitare tutte le procedure burocratiche che l’agricoltore oggi è costretto ad affrontare. E servirebbe anche un assessorato con una delega all’agricoltura che consideri questo davvero uno tra i settori più trainanti a livello economico e di forza lavoro».
Il lavoro in campagna però non è affatto facilitato dallo stato dissestato delle arterie del nostro agro.
«Dai tempi dell’Amministrazione Pice, quando assessore al ramo era Gennaro Sicolo, non vengono fatti interventi di manutenzione delle strade dell’agro – ricostruisce Bonasia –, le arterie principali che conducono in campagna – come contrada Monteverde, via Cela, via San Martino – presentano feritoie che si aprono quotidianamente, provocando danni notevoli ai mezzi agricoli. Gravi anche i disagi legati al perdurare dei lavori per il ponte di collegamento tra la s.p. 231 e la Poligonale: gli agricoltori sono costretti ad allungare i loro percorsi per passare da un agro all’altro. Un gran peccato, visto anche il ruolo di vicesindaco metropolitano di Abbaticchio, il quale avrebbe potuto dare una spinta maggiore per la realizzazione di questa infrastruttura».
Mancano i pozzi artesiani e va rilanciato il mercato ortofrutticolo.
«Nell’ultima amministrazione Pice ci fu un esproprio, in contrada Ponticello, di un appezzamento di terreno per trivellare con un pozzo artesiano e così consentire di irrigare un bel po’ di ettari. Da 13-14 anni nulla è stato fatto nella ricerca delle acque per scavare un pozzo artesiano di proprietà comunale. Invece, il mercato ortofrutticolo è ormai abbandonato a se stesso, non sappiamo come viene gestito. Quella zona si poteva sfruttare per poter piazzare i prodotti locali, quelli cosiddetti a chilometro zero, in modo tale da togliere i venditori abusivi avventizi sul territorio che magari non hanno le licenze».
Altra piaga delle nostre campagne, quella dei rifiuti.
«Spesso accompagno delegazioni straniere nell’agro del comune di Bitonto per far apprezzare il nostro patrimonio olivicolo e far capire a tutti che i nostri agricoltori non sono solo coltivatori ma anche difensori e paladini della bellezza e della ricchezza del nostro territorio – conclude Bonasia –. Purtroppo, sono costretto a volte a fare un giro di perlustrazione prima per capire quale tragitto fare per non far vedere la sporcizia nelle nostre campagne, un inquinamento che deriva tantissimo dall’inciviltà della gente, ma si può fare tanto sia in termini di sensibilizzazione sia di vigilanza più capillare».