«Palazzo Gentile sembra avere più a cuore la mente del corpo».
È questa l’accusa mossa all’amministrazione comunale bitontina dal consigliere di opposizione Francesco Natilla (Bitonto Solidale), che ha criticato il governo cittadino di concentrare tutte le attenzioni nel settore della cultura, dimenticandosi di altri importanti campi: «In ossequio al principio della trasparenza amministrativa, sottopongo il resoconto ai cittadini di Bitonto e frazioni delle liquidazioni effettuate dall’amministrazione comunale nel settore della cultura a far data dal 1° gennaio 2020 al 30 aprile scorso per un totale di euro 220.000,00 Alle esigenze culturali e intellettuali si risponde con monete sonanti, non c’è che dire. Sarebbe il massimo se altrettanto zelo venisse esercitato dal Comune per soddisfare altre esigenze con la stessa sollecitudine (sicurezza, socialità, sport e via dicendo). Ma Palazzo Gentile sembra avere più a cuore la mente del corpo. L’Amministrazione ci vuole più colti, speriamo che questo ci renda più liberi».
Accuse a cui l’assessore al ramo Rocco Mangini non ha tardato a dare risposta, accusando, a sua volta, Natilla di aver scritto parole fuorvianti per il lettore non esperto di liquidazioni e di spesa pubblica: «In particolare c’è un passaggio foriero di interpretazioni poco rispondenti alla verità in cui si afferma che “alle esigenze culturali e intellettuali si risponde con monete sonanti”. È del tutto evidente che una simile ambiguità, che richiama stagioni della politica tristi e famose, sembra finalizzata a creare confusione, specie in coloro che leggono e si fanno un’idea distorta della realtà».
Mangini, quindi, in una lunga replica sulla propria pagina Facebook, ha passato al setaccio le voci di spesa del Servizio Cultura del Comune di Bitonto: «Chiariamo che il Comune di Bitonto Servizio Cultura non ha liquidato 220.000 euro nei primi 4 mesi del 2020, bensì 325.829,43 euro, che si possono dividere in 4 macro impegni di spesa:
A) 168.814,06 euro si riferiscono a pagamenti relativi a Progetti Europei vinti da questa Amministrazione. Pagamenti (liquidazioni) che vanno fatti altrimenti si perdono i finanziamenti, tra le altre cose. Pagamenti che riguardano impegni di spesa assunti anche anni prima e che rappresentano fondi non comunali che entrano ed escono dal Bilancio comunale e possono essere spesi solo per i progetti finanziati. In questo caso i progetti POLIBRIS (sistema delle Biblioteche), CROSS THE GAP (progetto di fruizione dei Beni Culturali per Diversabili) e PIT STOP (progetto di start up imprenditoriale).
B) 66.578,13 euro si riferiscono a pagamenti di eventi o manifestazioni o spese assunte nell’anno 2019. Ci sono alcuni festival dell’estate 2019, gli eventi del Natale 2019, l’acquisto di libri della Biblioteca, ecc.
C) 30.346,40 euro riguardano il pagamento del 2° acconto della Stagione Teatrale 2019/2020, in particolare gli spettacoli andati in scena a dicembre 2019, gennaio e febbraio 2020.
D) 60.090,84 euro riguardano effettivamente le spese sostenute per la cultura nell’anno 2020. In dettaglio: 20.000 euro per il Traetta Opera Festival andato in scena a gennaio e febbraio come da programma (oltre alle produzioni discografiche e letterarie del festival), 11.000 euro circa per la quota annuale di adesione al Teatro Pubblico Pugliese, 18.000 euro circa per i servizi tecnici del Teatro Traetta per i primi 3 mesi del 2020 ed infine 2.500 euro circa per gli eventi della sfilata del Carnevale del 24 febbraio 2020, più i Concerti dell’Orchestra Metropolitana di Bari di Gennaio (Ricciarelli) e Febbraio».
Una spiegazione che Mangini ritiene di dover dare «perché, in un periodo difficile come questo, in troppi stanno soffiando sul fuoco acceso dalle difficoltà ,dai bisogni, dalla malattia e dalle nuove povertà che ci ha regalato il Covid; il tempo dirà una parola definitiva su questi comportamenti che nulla hanno a che fare con la Politica.
Queste liquidazioni sono parte di un progetto più ampio che con orgoglio stiamo portando avanti dal 2012. Abbiamo sempre rivendicato l’audacia delle nostre politiche culturali e turistiche che, contro ogni nefasta profezia, hanno trasformato la città da “dormitorio” a centro culturale e turistico tra i più apprezzati di Puglia, in cui molti giovani imprenditori hanno deciso di investire e di creare lavoro e benessere; si tratta degli stessi imprenditori e degli stessi lavoratori che sono oggi in difficoltà a causa del Lockdown proprio perché si è interrotto quel circolo virtuoso di riappropriazione del territorio bitontino che ha permesso una crescita della nostra comunità.
In ultimo, mi preme ricordare che gli atti del Comune sono pubblici sono pubblicati, quindi non c’è nessun mistero. Sono pubblici, non da oggi. E se uno vuole, può andare a leggersi qualsiasi atto sull’Albo Pretorio on line o sull’Archivio Atti. Oggi è possibile. Decenni fa, non era possibile. Oggi anche 1 euro che esce dalle casse del Comune può essere letto, tracciato e studiato, stando comodamente a casa propria. Decenni fa, no.
Molta differenza tra l’essere Amministratori oggi ed esserlo stato ieri sta anche in questo. E il compito degli amministratori pubblici – siano essi assessori o consiglieri – è quello di aiutare il cittadino a capire, lasciandolo infine libero di farsi un’idea libera».