Nel Consiglio comunale di ieri mattina, spogliato già delle interrogazioni e interpellanze (l’opposizione si dà assente al momento dell’appello) e della composizione delle nuove Commissioni consiliari (il sindaco Michele Abbaticchio ha chiesto e ottenuto il rinvio con un messaggio abbastanza significativo in cui, in sostanza, chiede di sottoporre a fiducia il lavoro del presidente dell’assise comunale, Vito Labianca), la parola d’ordine è stata mozione. Ben tre, ieri. Due, già inserite nell’ordine del giorno dei lavori, e l’altra – che sarà analizzata alla prima assemblea utile – presentata da Carmela Rossiello (Forza Italia) sulla crisi del comparto agricolo e olivicolo.
Solidarietà a Liliana Segre. Nel documento, presentato da 20 consiglieri, la massima assise cittadina esprime solidarietà alla 89enne senatrice a vita per quanto accaduto nelle ultime settimane (da oltre un mese, la sopravvissuta ad Auschwitz è costretta a muoversi sotto scorta a causa di numerosi messaggi di odio che riceve quotidianamente da parte degli spargitori di odio e livore) e la ringrazia per l’esempio che sta dando in questo momento storico. Il provvedimento è approvato quasi all’unanimità dei presenti. Quasi, perché l’unica voce fuori dal coro (astensione, ndr) è quella di Forza Italia. Spiegando anche le motivazioni. “Esprimo solidarietà – sono le parole di Rossiello – alla senatrice per gli insulti vergognosi di cui è vittima, ma ritengo che la mozione a suo nome sia divenuta strumento di inaccettabile contrapposizione ideologica e politica. Il documento Segre prevede l’istituzione di una Commissione monocamerale di controllo contro razzismo, antisemitismo ed ogni forma di istigazione all’odio. Iniziativa condivisibile, ma credo sia un’operazione molto scorretta farne territorio esclusivo di valori di una sola parte politica. Penso sia questo il vero totalitarismo: auto proclamarsi depositari della verità, condannare a prescindere chi ha idee diverse dalle nostre. È illiberale e totalitario pretendere di decidere a maggioranza per eliminare i diritti della minoranza. C’è stata evidente malafede nel linciaggio collettivo a cui è stato sottoposto il centrodestra per essersi astenuto in Senato sulla mozione Segre. Astenersi significa rivendicare autonomia di pensiero e libertà di non omologarsi per convenienza, per conformismo. Io non ci sto: con la scusa di dire no all’odio o al razzismo, questa mozione rischia di limitare severamente la libertà di espressione che sono garantite dalla nostra Costituzione”.
Fuori microfono, poi, e ai nostri taccuini, il consigliere del Partito democratico, Francesco Brandi, ha stigmatizzato tale comportamento: “La vicenda Segre ha suscitato sdegno perchè è parso ambiguo il voto di astensione proprio dei senatori di Forza Italia, tra l’altro mai pienamente sconfessato dalla segreteria nazionale del partito. Il nostro atto di solidarietà in consiglio comunale si accoda, con piccole modifiche, a quello che è circolato immediatamente in tutto il Paese. Ho notato anche io nel testo alcuni passaggi piuttosto divisivi sul piano politico e in alcuni casi sono intervenuto a moderare l’originale, proprio perché contavo su un’adesione ampia. Il fatto è che, purtroppo, i negazionisti dell’Olocausto, i nostalgici del Nazifascismo (nostalgici di una società che non hanno vissuto!), i razzisti, i fascioleghisti, rappresentano uno spaccato dell’elettorato italiano che può far gola anche a chi non condivide le loro idee, ma conta di fare carriera coi loro voti. Per questo è indispensabile, a mio avviso, prendere posizione e non astenersi, seppur con motivazioni benaltriste. Extrema ratio sarebbe stata proporre degli emendamenti in Consiglio Comunale al testo considerato troppo fazioso. Il risultato sarà che tra i nomi dei firmatari della mozione in solidarietà della senatrice Segre, che alla senatrice verrà notificato, non ci saremo tutti. E questo dispiace”.
No alla plastica negli uffici pubblici. Otto consiglieri, inoltre – il primo firmatario è il socialista Francesco Scauro – inoltrano la mozione con la quale impegnano Palazzo Gentile, tra le altre cose, a eliminare totalmente il materiale plastico monouso in tutti gli edifici pubblici entro il 31 dicembre e a raggiungere la quota del 90 per cento di plastica riciclata entro il 2025.
L’impegno è sposato da tutto l’emiciclo, e dai banchi della maggioranza si affrettano a ricordare come questo documento sia soltanto un altro tassello di quel percorso lanciato dall’amministrazione comunale già da qualche mese con l’ordinanza del primo cittadino (clicca qui per articolo https://bit.ly/2P5UUms) e con un progetto ad hoc da attuare in alcune scuole (leggi qui https://bit.ly/2t1UVQ3). E torna in auge l’idea – in realtà prevista per legge, ma mai attuata – di piantare un albero per ogni bambino nato.
La grave crisi del mercato olivicolo. Dai banchi di Forza Italia, inoltre, arriva anche una mozione per tentare il salvare il mercato olivicolo, ancora alle prese, quest’anno più che mai, con la concorrenza dell’olio in arrivo dall’estero e con prezzi davvero bassissimi, quasi umilianti. Con tale provvedimento, la Giunta cittadina si impegna “a intervenire presso il Governo per richiedere misure urgenti a salvaguardia del comparto olivicolo pugliese. A richiedere la effettiva abolizione del segreto di Stato sulla provenienza dei prodotti agroalimentari importati in Italia. A sollecitare il ministro per le Politiche agricole affinchè siano perfezionati i decreti attuativi alle misure del decreto legge del marzo 2019. A sollecitare il ministro per lo Sviluppo economico per attivare le misure di difesa commerciale previste dalla legislazione dell’Unione europea”.