Cinquantotto anni,
laureata in filosofia, professoressa.
Nata la notte della morte di De Gasperi
(19 agosto 1954), insediata il giorno della morte di Andreotti (6 maggio 2013).
Presentazione
ufficiale ieri sera del vicesindaco Rosa Calò, che va finalmente a (ri)completare
il puzzle dell’esecutivo cittadino, monco dopo le dimissioni di Maria Gaetana
Murgolo del 20 aprile scorso.
Oltre
alla carica di “secondo cittadino”, la professoressa in quota Città democratica
si occuperà di Personale, Mobilità Sostenibile, Pari Opportunità, Politiche del
Territorio.
«La
cifra della mia vita è spendermi per gli altri- esordisce il vicesindaco- prima
nel volontariato ed adesso nella grande famiglia che è la città».
Ma perchè
proprio Rosa Calò e non qualcun altro? «Concretezza che ho imparato grazie
all’esperienza con gli scout; collaborazione con associazioni straniere;
educazione alla testa; capacità di moderazione e progettazione. 7 anni fuori
dove mi sono confrontata con l’insolito; visione dell’uomo al centro del mondo,
con i suoi diritti e doveri. Già alcune importanti esperienze in politica, con
Città nuova, Agorà e Mondodomani», si “giustifica” l’ultimo arrivato a
Palazzo Gentile.
L’esponente
di Città democratica “ringrazia” il sindaco per «il bel pacco ricevuto», e passa in rassegna quello da fare. E che vuole fare. «Riuscire a smuovere
ed innescare un percorso condivisibile; far crescere la cittadinanza annullando
il gap tra chi governa e chi è governato. Far eventualmente criticare la gente
con fatti veri e non a vanvera».
Secondo
il sindaco Abbaticchio, invece, «la nomina di Rosa Calò non è altro che un
altro tassello della collaborazione con Città democratica, ricca di talenti che
si mettono a disposizione della città, e la sua scelta va tutt’altro che nella
logica del “Cencelli” come ha detto qualcuno (Partito democratico, ndr), ed
invece va nella dritta linea della creazione della città a misura di uomo che
ci siamo prefissati».
«Le
sue deleghe sono state scelte in base al suo curriculum ed alla sua esperienza
– continua il primo cittadino – e per la prima volta c’è la divisione
tra Urbanistica e Politiche del Territorio, così come c’è alla Regione Puglia».
Dopo aver
chiarito che l’aver perso la delega al Personale non è una “sconfitta” per l’assessore Nacci («adesso mi è molto
utile con la nuova delega alle Innovazioni Tecnologiche»), l’ex dirigente
comunale spiega perchè ha deciso di tenersi Urbanistica e Lavori Pubblici.
«Non mi
fa piacere tenere altre queste mansioni- rivela Abbaticchio – ma in base ad alcuni
studi condotti il 90% dei lavori pubblici dipende dai fondi comunitari (già
delega del sindaco, ndr), e sull’urbanistica stiamo portando avanti progetti
importanti come Putt e Prg che hanno bisogno di gente che già conosce gli
uffici e la macchina amministrativa».
Non
saranno, comunque, deleghe fisse ma soltanto temporanee, «che terrò almeno
fino ad ottobre», conclude il primo cittadino.