Le voci dei ben informati circolavano già all’indomani delle amministrative del 2017, il passaggio dei consiglieri del Pd nel centrominestra abbaticchiano, era da tempo, già stato metabolizzato e derubricato a comune segreto di Pulcinella.
Noi stessi lo abbiamo ripetuto più volte.
Ecco perché ora la notizia non stupisce l’opinione pubblica e le opposizioni (a proposito, ce ne sono ancora a Palazzo Gentile?), la quota di maggioranza raggiunge numeri da plebiscito, il contraddittorio diventerà flebile voce inascoltata, con il beneplacito di buona parte dell’elettorato, ormai assuefatto dai giochi della politica. Ebbene ci hanno messo quasi due anni per concordare il giusto peso al “compromesso”, compulsato come il migliore dei contratti prematrimoniali; il risultato è sicuramente il reciproco appoggio nelle spartizioni di ruoli e cariche nel panorama della politica nostrana. Abbaticchio quale bomber d’attacco della coalizione di centrosinistra per le Europee e il Pd e i suoi rappresentanti, quali figure pronte ad assurgere a nuovi ruoli di rappresentanza amministrativa nell’assise comunale, o, ad esser più maliziosi, pronti a presentare il papabile sostituto del primo cittadino, nelle prossime amministrative. Il vincolo di mandato ancora una volta va a farsi friggere, il cittadino calpestato, il voto consapevole (?) dato per essere opposizione, muta ragione e visione nella volontà dei singoli eletti e del partito che ne decide arbitrariamente le sorti.
In questo teatrino della politica, tra consiglieri che cambiano continuamente i propri schieramenti e riferimenti (alcuni consiglieri di maggioranza hanno cambiato più di un partito nell’ultimo periodo), tra gli interessi personali e quelli di parte, constatata la fine del civismo politico cittadino, nato ad hoc solo per la tornata elettorale (i portatori d’acqua), quale Comitato di cittadini attivi 5 stelle, rifuggiamo tali azioni legate a usi e costumi della vecchia politica, ricordando che il concetto di cambiamento da noi evocato, sempre contrasterà queste forme dispotiche di spartizione di cariche e poltrone.
Evidentemente loro il cambiamento lo intendono in altro modo.