In
teoria, il Consiglio comunale di ieri era stato convocato d’urgenza
perché c’era da ratificare la convenzione “Oro di Puglia”, il
progetto con il quale Bitonto sarà impegnata, assieme ad altri
Comuni, all’Expo di Milano di maggio.
L’urgenza,
invece, non si è vista, perché è andato ancora una volta in scena
il solito copione: maggioranza e giunta completamente (o quasi)
assenti alla prima chiamata, e tutto rimandato a domani, in seconda
convocazione.
Alle
18,30 hanno risposto soltanto in 10: oltre al presidente Vito
Palmieri, c’erano Rutigliano, Intini, Natilla, Ricci, Farella,
Labianca, Toscano, Damascelli e Rossiello.
Dopo
mezz’ora, a questi 10 si è aggiunto Gaetano De Palma. Ma non è
bastato. Troppo pochi per poter dare avvio ai lavori.
Le
polemiche, comunque non mancano, e portano la firma del capogruppo
Forza Italia Domenico Damascelli, che in un post su facebook attacca
il sindaco Michele Abbaticchio, “colpevole” di aver modificato
l’ordine del giorno dei lavori (accanto all’Expo, proprio Damascelli
aveva proposto le interrogazioni e le interpellanze) nonostante fosse
stato approvato all’unanimità lunedì dalla conferenza dei
capigruppo.
Via,
allora, le interrogazioni e le interpellanze, e dentro il debito
fuori bilancio sulla ditta Marmo.
«Chi
teme il dibattito – principia
l’ex vicesindaco –e fugge dal confronto è arido di idee.
Il
Consigliere comunale ha il dovere di seguire attentamente ogni fase
della vita cittadina, adoperarsi e collaborare per cercare di
migliorare la qualità della comunità, farsi portavoce delle istanze
dei cittadini, sollecitare l’amministrazione comunale a risolvere
problematiche, essere sempre al servizio del territorio.
Lunedìmattina,
infatti, durante la conferenza dei capigruppo, ho proposto che,
in occasione della prossima seduta del Consiglio comunale,
potessero essere svolte, come da consuetudine, le interrogazioni e le
interpellanze per consentire ai Consiglieri Comunali di affrontare le
diverse vicende della città e le segnalazioni ricevute dalla gente.
La proposta è stata subito accolta.
Dopo una mezz’oretta, però,
è accaduto ciò che mai si era verificato. Giunge notizia, infatti,
che il sindaco, assente ai lavori della Conferenza, insiste per
evitare che le interrogazioni siano svolte, ostacolando così
l’operato dei Consiglieri comunali, impedendo loro di poter
esercitare le proprie funzioni pubbliche e, quindi, di svolgere il
proprio dovere, trascurando gli elettori, che, attraverso i
Consiglieri a cui hanno sottoposto diversi casi, attendono risposte
che non potranno ricevere.
È veramente assurdo ed è ancor più
incomprensibile che il regista di ciò sia proprio chi, invece,
dovrebbe assicurare il buon funzionamento degli organi istituzionali
e garantire massima imparzialità.
Tutto questo in barba ai
fondamentali principi della democrazia e della trasparenza.
Un
evidente esempio di grande debolezza politica. La nostra città,
però, ora come non mai, ha bisogno di un condottiero grande e forte.
E invece…».
Il primo cittadino, contattato telefonicamente, si è detto stupito di questa polemica, e ha ricordato come «il numero dei Consigli comunali in cui sono stati presenti le interrogazioni e le interpellanze in questi due anni e mezzo sono superiori a quelli tenuti nei primi due anni e mezzo della precedente amministrazione, di cui Damascelli è stato vicesindaco». «Che motivo avrei – ha proseguito – di avere timore delle interrogazioni quando ci sono i mass media, i mezzi di comunicazione, e il nostro Ufficio stampa comunale, che li rilanciano tranquillamente? Se Damascelli ha qualcosa di urgente da chiedere, lo può fare attraverso la stampa, che dà visibilità ai consiglieri interroganti. Io mi sono permesso di far notare che, vista l’ora di convocazione, alle 18, non mi sembrava opportuno mettere all’ordine del giorno questo punto».