Un Consiglio comunale d’urgenza che discuta la difficile e delicata situazione siriana, con l’offensiva turca lanciata nei confronti dei curdi.
La richiesta arriva dal gruppo di Rifondazione comunista (segretario Dionigi Tafuto) e dalla Federazione dei giovani socialisti (segretario è Antonio Dresdi).
Un’assise nella quale l’assemblea delinei una posizione chiara e impegni tutti gli organi, nazionali e internazionali, ad attivarsi prontamente.
La situazione, allora, è la seguente. “L’offensiva militare scatenata dal governo della Turchia nel nord della Siria viola ogni elemento di diritto internazionale. – Il ruolo che il popolo curdo, con le sue milizie, ha avuto e ha nel contrasto al terrorismo islamico dell’ISIS. L’importanza della resistenza curda a livello internazionale, non tanto sul piano simbolico, quanto su quello del sacrificio di uomini e donne morte combattendo per ideali di giustizia e libertà; e che tale offensiva rappresenta l’apogeo dell’instabilità e dei tentativi di sovversione dello stato democratico in Siria”.
Per questo, allora, secondo quanto chiedono gli scriventi nella loro richiesta, l’emiciclo cittadino deve “esprimere tutta la sua solidarietà al popolo curdo, alle sue istituzioni democratiche autonome del Nord della Siria e al governo siriano da anni sottoposti ad attacchi che cercano di minare l’integrità territoriale del Paese, e il massimo sdegno per la guerra iniziata dal governo di Erdogan con l’invasione della Siria settentrionale”. E fare pure un’altra cosa: “Chiedere al Governo italiano di attivarsi a tutti i livelli internazionali per assumere una posizione chiara contraria alla guerra e a favore della pace, assumendo nei confronti del governo turco iniziative conseguenti a livello diplomatico, politico ed economico. Altresì chiede di aprire i susseguenti canali diplomatici volti alla riapertura dell’ambasciata italiana a Damasco”.
Il documento, poi, deve arrivare anche al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro degli Esteri, ai presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, ai Gruppi parlamentari del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati.