La lunga mattinata dei 5 stelle è iniziata con il bagno di folla per Alessandro Di Battista, l’ospite più atteso, che al suo arrivo in piazza Cavour, alle 11, ha scatenato uno tsunami di selfie, fotografie, autografi al suo libro, battute e saluti vari.
È finita, 75 minuti dopo, con una sola voce che si levava dai piedi del palco: “Onestà, onestà”.
Il Movimento di Beppe Grillo ha scelto il 1°maggio e il salotto della nostra città, piazza Cavour, per aprire ufficialmente la propria campagna elettorale e presentare i 24 candidati consiglieri della lista che correrà per Palazzo Gentile.
E per farlo, i grillini hanno portato nella città dell’olio i loro rappresentanti sparsi per lo Stivale. Oltre a Di Battista, c’era Francesco Cariello, suo collega alla Camera; Lello Ciampolillo, senatore; Mario Conca, consigliere regionale; Raimondo Innamorato, sindaco di Noicattaro; Luigi Gallo, altro parlamentare. E Cataldo Ciminiello, l’uomo su cui si è scelto di puntare per la carica di primo cittadino.
Francesco Cariello ha ricordato la breve storia del Movimento 5 stelle, da semplici liste civiche “Amici di Beppe Grillo” nel 2008 a movimento più votato alle elezioni politiche del 2013, e quindi l’approdo in Parlamento. Ma poi, visto che il 1 maggio è (ancora) la festa del Lavoro, si è concentrato su una tematica nemica del lavoro: il cuneo fiscale, perché “oggi in Italia un lavoratore costa il 50 per cento della sua retribuzione. La lotta all’evasione si fa anche tagliando il cuneo fiscale, dieci punti percentuali in più rispetto alla media dell’Unione europea”.
Lello Ciampolillo, invece, ha ricordato quello che i grillini hanno fatto in Parlamento, e in modo particolare la restituzione di 20milioni di euro di stipendi e usati come credito per le microimprese, e la loro battaglia per il Reddito di Cittadinanza, “misura che l’Europa ci chiede dal 1992, e che soltanto noi e la Grecia non abbiamo. Il provvedimento è chiaro e ci sono le coperture finanziarie, 17 miliardi di euro”.
Ma è Mario Conca il primo ad affrontare il tema Bitonto, “città dove da 10 anni siedono sempre le stesse persone, dove al parco Lama Balice si mette gente che non ha titoli, gli appalti sono affidati ai soliti noti e gli ambulanti sono abbandonati in via Berlinguer, il sindaco Michele Abbaticchio si presenta con dieci liste con 24 candidati ciascuno, di cui molti servono solo per portare l’acqua. Se lui avesse voluto davvero il bene della città, lo avrebbe fatto”.
E, proprio per questi motivi, l’alternativa sarebbero proprio loro. Lo dice Cataldo Ciminiello, il cittadino tra i cittadini, convinto che “Liberiamo Bitonto di cinque anni fa è stata una pia illusione, e lo stiamo vedendo parlando tra la gente, con le associazioni, con i Comitati di quartiere. Noi saremo la vostra volontà di cambiare. Senza vincoli”.
Una battuta anche sui 24 candidati al Consiglio comunale, fatti salire sul palco: “Un gruppo unito e coeso verso un solo obiettivo”.
L’ultimo a prendere la parola è stato l’ospite più illustre, Alessandro Di Battista, come doveva essere. Che ha già un primato: è il parlamentare più espulso nella storia repubblicana italiana, con 84 giorni di espulsione.
Cosa ha detto il deputato? In realtà niente di nuovo, se non spiegare i perché il Movimento 5 stelle è diverso dagli altri partiti.
In primis l’intransigenza, che ha portato in questi anni a non poche epurazioni: “Giusta, perché l’intransigenza è un valore in politica”.
Poi il reddito di cittadinanza, il cavallo di battaglia. “Non è una misura di assistenzialismo, ma di sostegno all’economia che gli altri non vogliono perché è antidoto anche al voto di scambio”.
L’”odio” da parte dei media nazionali: “Ci odiano perché faremo pagare le tasse a Mediaset e toglieremo i partiti dalla Rai. E il Tg1 ci oscura perché abbiamo impedito a Caltagirone, padre adottivo del direttore Mario Orfeo, di fare le Olimpiadi a Roma. Anche per questo, se e quando andremo al Governo i primi mesi saranno difficili perché toccheremo le sacche dei poteri forti”.
“Per questo – ha detto – far parte del Movimento è difficile perché vuol dire anche controinformarsi, ma senza il vostro appoggio la nostra battaglia non ha senso e ragione d’esistere”.
Le differenze rispetto agli altri, gli “esperti”. “Quelli che sono esperti – ha incalzato – hanno partorito una legge sulle banca popolari bocciate dal Consiglio di Stato, due leggi elettorali incostituzionali, hanno rovinato il Paese anche, purtroppo, con la complicità degli italiani. E noi diremo sempre no a una legge sulla corruzione fatta male, per non parlare di quella sul conflitto di interessi. E se noi abbiamo problemi con il congiuntivo, loro ne hanno con la condizionale”.
Poi un riferimento anche alla città dell’olio: “A Bitonto esiste un nuovo tipo di asfalto, quello elettorale”. Poi c’è la chiosa finale: “Candidare incensurati non vuol dire commettere reati, ma quel che è certo è che vogliamo riprenderci il futuro e lo dobbiamo fare con voi”.