La campagna elettorale si avvicina e si arricchisce di interventi di illustri esponenti delle diverse liste. A sostenere “L’altra Europa per Tsipras” è intervenuto, nei giorni scorsi, l’attore teatrale Moni Ovadia, candidato per la circoscrizione Nord-Est, ma impegnato a promuovere il movimento in tutta Italia.
“Noi non siamo la sinistra radicale. Non siamo estremisti. Lo siamo solo per chi vuol farci credere che questa economia funzioni. Noi siamo la Sinistra, mentre quella di Renzi non lo è” introduce l’attore, accusando l’attuale capo del governo di aver reso il Partito Democratico una forza conservatrice.
“Quello che vogliamo è un’Europa democratica, con una costituzione votata dai cittadini. Un’Europa che crei lavoro, investendo sulla formazione. Non vogliamo un’Europa dove la classe politica esegue gli ordini della finanza. Basterebbe un investimento di 1000 miliardi in dieci anni. Non è impossibile. Perché non darli agli Stati? Li hanno già dati alle banche. Quelle banche che, immettendo denaro falso in circolazione hanno distrutto vite, economie. L’economia deve tornare ad essere reale”.
Tra le altre ricette proposte da Alexis Tsipras, Ovadia si sofferma sulla separazione tra banche d’affari e banche commerciali, sulla lotta ai paradisi fiscali, sulla protezione del beni comuni, come l’acqua, per evitare che finisca nelle mani delle grandi multinazionali, e l’ambiente: “Siamo così estremisti che vogliamo che i nostri figli bevano acqua pura, non mangino cibo proveniente dalla terra dei fuochi. Siamo così estremisti che vogliamo preservare l’ambiente, minacciato dalla speculazione edilizia. Vogliamo uscire dal fiscal compact e dall’austerità e garantire a tutti il reddito minimo di cittadinanza, perché non può esistere un essere umano senza reddito. Sogno, infine, un’Europa che sia il primo continente disarmato e che abbia solamente un unico esercito di difesa, come la Svizzera. Ma che, al tempo stesso,sia abbia quella forza che ora le manca, impedendo che gestisca la crisi ucraina senza l’intervento dello sceriffo americano, che parla di pace, ma ha in testa i missili”.
“La sinistra ha molte colpe – prosegue – Non abbiamo saputo parlare ai cittadini, siamo stati troppo narcisisti. Ma Tsipras ha dimostrato che, anche in un periodo di crisi, un partito di sinistra può affermarsi come primo partito, bloccando l’avanzata dei populisti e dei movimenti di destra come Alba Dorata”.
E sul fenomeno Grillo dice: “Sono contrario alla criminalizzazione del Movimento 5 Stelle, ma Grillo è un grosso problema. Dove si collocherà? A destra abbiamo le forze populiste caratterizzate dalla repulsione verso l’Europa. Poi abbiamo il Ppe e il Pse, ossia il nuovo partito conservatore. Noi siamo l’unica alternativa. Con una sinistra forte potremmo mettere un cuneo dei socialisti, che sono così riformisti, ma così riformisti, da essersi dimenticati di essere socialisti. Il nostro è un voto utile per la democrazia, che in Europa non esiste più”.
Duro, infine, il giudizio su Renzi, accusato di essere bugiardo perché “ha mentito ai cittadini dicendo che mai sarebbe andato al governo senza passare dalle urne. Invece è il terzo governo non votato dai cittadini. Gli ottanta euro sono fumo negli occhi, dato che allo stesso tempo il lavoro precario è aumentato”.