In città, rari sono gli spazi adibiti a verde pubblico.
Quelli che vi sono, poi, non sempre risultano curati secondo le regole.
Ne consegue che non è infrequente vedere alberi in violento deperimento, quando non a rischio di rinsecchimento totale.
È il caso, triste, dei lecci che adornano piazze, strade e giardini pubblici.
Sempre più feriti, sempre più spogli, sempre più sofferenti.
Nonostante i proclami dell’Amministrazione comunale di centrosinistra, che un mese fa aveva annunciato in una conferenza stampa di aver messo in salvo le suddette piante, perdurando lo stato di sfacelo diffuso, i consiglieri comunali di Forza Italia, Domenico Damascelli e Carmela Rossiello, vogliono vederci chiaro e presentano una lunga e dettagliata interrogazione al sindaco.
“Oltre un anno fa – scrivono nell’interrogazione– è stata commissionata una particolare consulenza a pagamento con cui si è affidato, ad un tecnico esterno, l’incarico di analizzare il problema dell’essiccamento delle decennali piante dei lecci al fine di porre rimedio al problema. Ad oggi, però, la situazione dei nostri lecci non sembra per nulla migliorata, infatti l’attività di recupero è del tutto insoddisfacente, i risultati di un anno di attività sono totalmente inesistenti e in tutte le zone interessate si rilevano alberi secchi in tutto o in parte”.
Insomma, nonostante gli interventi sbandierati ai quattro venti, la situazione non sembra cambiata.
Anzi, in alcuni casi sembra peggiorata. “Tra le nuove proposte presentate un mese fa – prosegue la disamina dei consiglieri di centrodestra –, vi è quella di provvedere ad una sensibile riduzione degli interventi di potatura, ma ciò è in palese contraddizione con quanto realmente è stato fatto nell’ultimo anno e sino ad oggi, considerato che si è provveduto ad effettuare consistenti potature ai lecci come si rileva facilmente anche ad occhio nudo. Inoltre, si è proposto di svolgere trattamenti endoterapici, una terapia già sperimentata, ma con scarsi risultati e con il rischio che crei ulteriori danni alla vegetazione con la necrotizzazione dei tessuti e la conseguente perdita di consistenza del legno, danneggiando inevitabilmente la pianta sino a comprometterne lo sviluppo. L’intenzione di perforare la pavimentazione intorno agli alberi, proposta congiuntamente dall’Amministrazione e dal tecnico esterno incaricato, rischierebbe seriamente di causare danni e recidere le radici”.
Dunque, Damascelli e Rossiello, che già avevano avanzato al sindaco analoga richiesta senza ricevere risposta, tornano a chiedere “se alla presentazione dei primi sintomi si sia provveduto a svolgere un accurato studio preliminare, al fine di poter accertare le motivazioni che hanno determinato l’infestazione dei lecci colpiti dalla cocciniglia e cercare sia di rimuoverne le cause, sia di prevenire il contagio per gli altri alberi”.
Ultimi, perentori interrogativi dei componenti il gruppo consiliare azzurro: “Quali terapie sono state adottate e perché non hanno prodotto alcun risultato? S’è proceduto anche ad irrigare le piante sofferenti, il più semplice e scontato intervento che va svolto subito in abbinamento alle altre operazioni? Con quali criteri è stato affidato l’incarico di consulenza esterna oltre un anno fa, quali siano stati i relativi costi e gli ipotetici risultati e se sia stata redatta una specifica e dettagliata relazione delle attività svolte?”.
Si spera ora che, almeno questa volta, da Palazzo Gentile qualcuno si degni di rispondere.