Qualche volta sarà capitato anche a voi di iniziare alcuni progetti e di non terminare alcunché. Certamente sarete stati assaliti dalla voglia di dimenticare quella “brutta parentesi” della vostra vita. Ebbene questa condizione è tipica degli incostanti.
L’incostanza è preceduta dalla procrastinazione ovvero il “ci proverò un altro momento” a cui segue un modesto tentativo, la rinuncia, l’abbandono e l’evitamento tipico di chi teme l’esposizione ed il rischio di essere giudicato dagli altri. La vita degli incostanti è un continuo nascondere le proprie responsabilità salvo poi puntare il dito contro gli altri adducendo mille pretesti, tutti ovviamente confutabili se solo si possedesse la volontà di portare a termine quel determinato obiettivo.
L’incoerente è un soggetto che va aiutato sia a trovare un obiettivo che ad impegnarsi per raggiungerlo.
Il nostro carissimo (carissimo perché continua a sperperare denaro pubblico) Sindaco sembra proprio appartenere alla categoria degli incostanti. Non parliamo certamente di profili patologici ma tutte le sue azioni sembrano svelare la sua personalità vanesia ed inconcludente, sempre pronta a scaricare le colpe su qualcuno e/o qualcosa.
Ed è così che si spiegano molte delle sue attività e idee spesso risibili ed inconcludenti; come, per esempio, costruire piste ciclabili che dovrebbero (chissà perché) attrarre turisti di tutto il mondo senza preoccuparsi dello stato delle nostre campagne funestate da rifiuti ed incuria.
È purtroppo così che il Sindaco tratta anche la spinosa questione della criminalità bitontina e degli effetti nefasti che la stessa ha sul tessuto economico e sociale della nostra città. Al nostro Sindaco piace immaginarsi (solo immaginarsi si badi) paladino della giustizia, proponendo anche in questo caso soluzioni semplicistiche ed improbabili capaci spesso di generare poco più che “photo opportunity” e visibilità per sé stesso e pochi altri accoliti, salvo poi rimuovere il problema e dimenticarlo, sempre pronto a svicolare le sue responsabilità, incapacità e colpe.
In quest’ottica andrebbe letta la brillante idea di decorare alcune strade della nostra città con delle frasi di personaggi famosi che hanno dedicato la loro vita al contrasto della mafia per sconfiggere la mafia stessa; pur riconoscendo il valore puramente di testimonianza e culturale dell’iniziativa è davvero disarmante ed infantile immaginare che ciò basti per arginare la rampante ondata di criminalità nella nostra città.
Sfortunatamente, la criminalità in generale e la mafia nello specifico sono gravi piaghe la cui soluzione è incompatibile con l’incostanza perché necessitano una lotta dura, giornaliera, spesso invisibile, che richiede dedizione, programmazione, abnegazione e coraggio tutte caratteristiche che al nostro Sindaco sembrano mancare.
Per sconfiggere la mafia e la criminalità bisogna fare l’opposto di quello che loro si aspettano; ogni loro azione criminale deve sortire un effetto contrario tangibile ai loro scopi che vada a toccare i loro interessi. La criminalità vuole che un posto si chiuda? Allora noi la facciamo aprire più forte di prima. La criminalità vuole che in un determinato posto non vada nessuno? Allora noi facciamo in modo che sia il posto più frequentato della città.
Abbiamo pertanto deciso di aiutare l’incostante Sindaco sul tema a noi caro del contrasto alla criminalità individuando per lui un obiettivo concreto che lui stesso dichiarò di voler perseguire salvo poi, da buon incostante, aver fatto poco o nulla (non sappiamo) per raggiungerlo ed anzi averlo rimosso dalla sua agenda di governo.
Ricordate il bar incendiato (due volte) in piazza Marena? Era l’estate del 2019 quando il nostro Sindaco dichiarava in pompa magna alla testata giornalistica del TRG- Puglia che il Sindaco e la Giunta Comunale avevano lanciato? aderito? (il fatto è fumoso come tutti i suoi progetti inconcludenti) ad una raccolta fondi di solidarietà per aiutare le vittime di quel duplice gesto criminale. Il Sindaco in quell’occasione invitava “tutti quanti a partecipare secondo le proprie possibilità con un contributo, che, anche se fosse di modesto valore, rappresenterebbe un segnale di forte civiltà e di incondizionata condanna di ogni forma di violenza e criminalità”.
Siccome il bar è ancora chiuso e porta desolatamente i segni dell’ultimo incendio, e siccome noi vogliamo (e noi lo vogliamo davvero) porre rimedio a questa odiosa vicenda perché noi DAVVERO condanniamo e contrastiamo ogni forma di violenza e di criminalità, chiediamo al Sindaco:
1) Presso quale c/c o altra forma di pagamento venivano o vengono raccolti i fondi per questa gara di solidarietà?
2) Quanto denaro è stato raccolto fino ad oggi?
3) Il Sindaco ha versato qualcosa per dare un segnale di forte civiltà e di incondizionata condanna alla criminalità? La Giunta? Gli Italocomuni?
4) Le vittime hanno ricevuto somme? Se sì, quanto e quando?
Lo sappiamo, ci pare già di sentirla caro Sindaco: non le piacerà il confronto con la realtà e probabilmente accamperà l’ennesima scusa, farfugliando improbabili motivazioni nella sua retorica vittimistica.
A noi non interessano le scuse. A noi interessano le soluzioni e siamo pronti a sfidarla ad una gara di solidarietà: quel bar si deve aprire perché per noi della Lega la criminalità, l’illegalità e la violenza, non devono vincere MAI.
Aspettiamo fiduciosi delle sue risposte.