La parola
chiave, in casa “Noi a sinistra per la Puglia”, è continuità. Sia a
livello regionale, dove si vogliono portare avanti quelle politiche vendoliane
che – dicono – hanno fatto uscire la Puglia dal guscio e alzare la testa in
Europa e nel mondo. Sia a livello comunale, per dare concretezza alle scelte
più impopolari e difficili fatte nei 3 anni di amministrazione Abbaticchio.
D’altronde,
che sia così, è evidente anche dallo slogan scelto: #la strada giusta.
Michele
Daucelli, allora, scende in campo per le consultazioni regionali del 31 maggio
con obiettivi precisi e mirati, e naturalmente lo fa a sostegno dell’altro
Michele, Emiliano, il gladiatore.
L’attuale
assessore al Bilancio (a proposito, lascerà la carica se dovesse essere eletto)
si presenta anche per dare il suo contributo alla “nobile causa” che
i big del neonato partito – Vendola, Barbanente, Stefano, Minervini – intendono
perpetrare.
Quale?
“In Italia – illustra Michele Losappio, coordinatore provinciale di
“Noi a sinistra per la Puglia” nonché consigliere regionale uscente –
ci sono adesso due poli. Quello di Renzi, che non è affatto di sinistra ma è
più vicino alle posizioni liberiste e collocabile più al centro. Quello di una
destra populista, che parla più alla pancia degli elettori e che si accaparra i
voti dell’antipolitica. Poi vogliamo esserci noi, con l’aspirazione di ricreare
un contenitore di sinistra, magari anche inglobando fuoriusciti dello stesso
Partito democratico (in arrivo Civati???) e altre liste civiche che siano
realmente di sinistra. In Puglia, in modo particolare, però, dobbiamo
proseguire quello che di buono si è fatto in 10 anni”.
Ecco,
spiegato, allora, il perché del supporto all’ex sindaco di Bari.
Un altro
primo cittadino, Michele Abbaticchio, plaude alla candidatura di Daucelli e, in
tema di scelte di sinistra, ne rivendica almeno tre. Che ovviamente non saranno
ricordate – ipse dixit – ma ci sono. Uno: internalizzazione dei tributi,
nonostante le poche risorse umane disponibili a Palazzo Gentile.
Due: aver
detto “no” a una discarica di materiale ferroso a 2 km da Palombaio.
Tre: la
scelta di puntare su un amministratore unico per l’Azienda servizi vari (Asv),
anche rinunciando a tre assessori (anche se la riduzione è un obbligo di legge
in virtù della spending review, ndr).
E di sinistra
sarebbero state anche le manovre fiscali dell’amministrazione comunale. “È
vero – sottolinea Daucelli – che abbiamo aumentato l’Imu al massimo per le
seconde e le terze case, ma al tempo stesso è rimasta invariata l’addizionale
Irpef, la Tasi è una delle più basse della Regione e sono state pensate
esenzioni e riduzioni per le fasce più deboli”.