Dal consigliere comunale Franco Natilla riceviamo e volentieri pubblichiamo
È un atto dovuto ai sensi di legge e non un arbitrio a danno di ragazzi che ritengo meritevoli e operosi, la richiesta di revoca della determina dirigenziale che ha disposto il pagamento, anche nel periodo di inattività per lockdown, alla cooperativa che assicura i servizi di supporto tecnico al teatro comunale.
Il vicesindaco e assessore alla cultura Rocco Mangini è completamente fuori strada quando va dicendo ai giovani che “Natilla ce l’ha con voi e per questo probabilmente saremo costretti a revocare la delibera dei 6.700 euro circa”.
Nel chiedere la revoca del provvedimento, in quanto a mio parere, illegittimo, ho agito in punta di diritto, richiamando l’amministrazione al rispetto delle norme (oltre che del buon senso giuridico). La liquidazione infatti comprendeva indebitamente anche il periodo nel quale – dai primi del marzo 2020 per il contrasto alla diffusione del Covid 19 – tutte le attività erano sospese e tutti quanti eravamo confinati a casa, per rispettare il rigido (e provvidenziale) distanziamento sociale.
Quelle somme si riferivano quindi a prestazioni che i ragazzi non hanno potuto effettuare loro malgrado, quindi nulla di personale nei confronti dei ragazzi e dell’assessore, ma solo garantire la legittimità degli atti.
È il vicesindaco che non la racconta giusta, additandomi come un nemico.
Da parte sua, sarebbe stato saggio consigliare ai giovani di quella cooperativa di fare riferimento ai finanziamenti sostitutivi disposti dallo Stato e dalla Regione Puglia per il periodo di sospensione dell’attività.