“Digitalizzare la sanità del nostro Paese è un obiettivo da raggiungere per migliorare la vita dei cittadini attraverso la velocizzazione dei processi e l’ammodernamento del sistema. E il Fascicolo sanitario elettronico va proprio in questa direzione. Allo stesso tempo, però, lo Stato ha il compito di monitorare costantemente il livello di sicurezza dei dati personali. A seguito di una modifica intervenuta con il Decreto Rilancio, disposta per rafforzare l’infrastruttura del Fascicolo sanitario elettronico, che ne consente l’alimentazione automatica, erano state sollevate perplessità circa possibili rischi legati al trattamento dei dati. Su questo il Ministero della Salute ha assicurato che, nonostante le ultime modifiche normative, la privacy è comunque garantita. Parliamo in particolare del consenso all’accesso dei dati e al diritto del cosiddetto ‘oscuramento dell’oscuramento’, ossia non far conoscere le parti su cui l’assistito ha chiesto la cancellazione”. Così Francesca Anna Ruggiero, deputata bitontina del Movimento 5 Stelle e componente della commissione Affari Sociali, dopo aver discusso ieri mattina in Aula a Montecitorio, un’interpellanza urgente sul tema rivolta al Ministero della Salute.
“Il sottosegretario Sileri ha garantito che, per l’accesso ai dati del Fascicolo e per l’oscuramento dell’oscuramento, è necessario il consenso del paziente. Per il resto, rimangono in vigore le garanzie della normativa sui dati personali. Positiva anche la circolare del Ministero della Salute del mese scorso agli Assessorati alla Sanità delle Regioni e delle Province Autonome per dare uniformità all’avvio dei FSE per tutti i cittadini, seguita da un’importante campagna di comunicazione nazionale che sarà lanciata a breve per informare ulteriormente la popolazione circa tutte le possibilità offerte dal Fascicolo Sanitario Elettronico. Si tratta di un punto di svolta fondamentale per la digitalizzazione della sanità nel nostro Paese e dobbiamo fare in modo che contestualmente ci sia un adeguato livello di privacy e sicurezza a tutela dei dati personali dei cittadini” conclude.