«Finora la
Puglia è stata governata non con cuore e mente, ma solo per il ritorno
personale di chi l’ha amministrata. In dieci anni hanno distrutto tutto.
Dobbiamo mandarli a casa».
La stoccata
sulle precedenti sperienze amministrative regionali arriva da Domenico
Damascelli (Forza Italia), che sabato scorso ha presentato la propria
candidatura alle elezioni del prossimo 31 maggio ai bitontini.
«Il nostro
territorio è stato bistrattato in questi anni e i suoi problemi sono stati
sottovalutati, come ad esempio per il caso Xylella. È uno scandalo, una
vergogna, che in un anno la commissione istituita dalla Regione non si sia mai
riunita – accusa il forzista – Abbiamo ancora trasporti pubblici che non
consentono di raggiungere agevolmente il proprio posto di lavoro».
A supportare l’ex
vicesindaco, il senatore Francesco Amoruso e Beatrice De Donato. Il primo ha
incitato a sostenere Damascelli, che «incardina tutti i valori del centrodestra
ed è coerente, in un tempo in cui la classe politica è fatta da mercenari».
Chiara l’accusa
a Fitto, che in disaccordo con Berlusconi, appoggerà Francesco Schittulli. Accuse
all’ex presidente sono rivolte anche dalla De Donato, vice coordinatrice
regionale del partito, per la provincia di Bari, che ha definito i dissidenti «amici
nel momento della gioia e poi traditori» e ha accusato la sinistra di tradire
sistematicamente tutti i proclami che fa.
Presenza
fissa a sostegno di Domenico Damascelli è poi Maurizio Gasparri, vicepresidente
del Senato, che ha parlato di politica nazionale accusando le politiche del
governo per la scuola, per il lavoro e per l’agricoltura: «Invece di tutelare l’agricoltura
si è deciso di ripristinare l’Imu sui terreni agricoli. Noi instaurammo una
politica fiscale più equa, alleggerendo la pressione. Fummo inoltre in grado di
ridurre l’immigrazione parlando con Gheddafi».
E sull’amministrazione
Vendola aggiunge: «Abbiamo assistito a dieci anni di nulla e di danni per la
Puglia, da parte di un presidente che ride per i morti di Taranto».