Tra le tante
interrogazioni presentate mercoledì scorso dall’opposizione nei confronti della
squadra di governo, hanno trovato spazio anche quelle di Paolo Intini, che ha
“tenuto a rapporto” l’amministrazione su Imu, Inpa, debiti fuori bilancio, e
tanto altro.
In primis, l’ex
assessore al Bilancio è tornato sulla incredibile vicenda dei debiti fuori
bilancio discussi il 20 marzo scorso. Intini presenterà denuncia alla Corte dei Conti
per il ritardo con il quale tali delibere arrivano in Consiglio comunale. «Mercoledì
scorso l’amministrazione ha presentato delibere riviste, ma io voglio sapere di
chi sono le colpe di questi ritardi. Chi sbaglia deve pagare», tuona il
consigliere.
Il commercialista,
quindi, è tornato sulla questione Imu. Intini, in opposizione al pensiero dell’assessore Daucelli, è
convinto infatti che la norma sui contratti di comodato gratuito debba restare soltanto
verbale, così come prevede l’attuale regolamento in materia di Imu. «Se fosse
scritto, infatti- ricorda il professore- sarebbe soggetto al pagamento
dell’imposta di registro, dal costo di 168 euro».
«Anche se il
contratto di comodato gratuito resta verbale- ragiona
Intini- non c’è alcun rischio di elusione».
E sempre in tema di
tassa sugli immobili, l’ex candidato sindaco ha chiesto all’amministrazione
che, in vista delle aliquote Imu 2013 (che verranno decise entro il mese di
novembre), tenga conto di eventuali riduzioni per le Onlus come l’Hospice e
Villa Giovanni XXIII, e per i fabbricati inagibili.
Questione Inpa.
Intini ha
sottolineato come l’azienda di affissioni pubblicitarie abbia subappaltato in
modo improprio ad Equitalia la riscossione coattiva dei tributi. «Questo è
un danno ai contribuenti perché sono costretti ad oneri aggiuntivi», sferza
il professore. Il Comune promette controlli.
Nel mirino del
commercialista c’è anche l’Asv, ed il compenso del consiglio d’amministrazione
e dei revisori dei conti. Secondo alcuni dati, infatti, lo stipendio mensile
del presidente dell’azienda, il dott. Granieri, sarebbe di oltre 3 mila euro al
mese. Ancora più alto (quasi 4 mila euro) quello dell’amministratore delegato,
mentre un membro del CdA porta a casa “soltanto” 1.800.00 euro al mese.
Esorbitanti anche le
cifre dei revisori dei conti. Il presidente porta a casa oltre 4.200 euro a
trimestre, ed un semplice revisore quasi 3.000.00 euro. Intini ha chiesto una
forte riduzione dei loro stipendi. E, a quanto pare, anche il sindaco
Abbaticchio sembra aver dato apertura in tal senso.
Il consigliere d’opposizione
ha incalzato l’assessore Nacci sui risultati del progetto della valorizzazione
degli immobili nel centro storico, lanciato qualche mese fa dalla giunta.
Purtroppo, i risultati non sono confortanti, a quanto pare.
L’ultima richiesta,
infine, è per un cambiamento dell’articolo 19 del regolamento delle entrate.
Intini, infatti, spinge affinché il contribuente possa rateizzare il pagamento
anche dopo l’arrivo della cartella esattoriale, pratica oggi non possibile.