La notizia più importante del Consiglio comunale di ieri non è affatto il disco verde alla manovra economica 2020, e quindi Iuc, Tari, Imu e al Bilancio consuntivo 2019, ma che la maggioranza – anzi, la nuova folta maggioranza voluta dal sindaco Michele Abbaticchio composta da ben 22 persone – un giorno sì e l’altro pure continua a regalare sorprese e scossoni. Talmente tanti che si fa fatica a contarle tutte. L’ultimo “malpancista” è Pasquale Castellano, che ha deciso di tornare al passato. Non più “Italia in comune” – partito del primo cittadino, of course –, ma di nuovo “Progetto comune-Viviamo la città”, di cui era capogruppo. Il perché? “Sono convinto – scrive in una nota – che, come previsto dallo statuto di Italia in comune, ci debbano essere realtà vive locali aventi le proprie autonomie e che siano in grado di intercettare con la “partecipazione” le istanze del territorio e dei cittadini da riproporre nei processi politici ed istituzionali. Una partecipazione seria e non di facciata in cui una prima fase fondamentale sarà la nostra stessa rieducazione alla “partecipazione” e alla condivisione delle istanze”.
Ma Castellano a parte – il giovane consigliere ha ricordato un altro giovanissimo che però non c’è più, Michele Perrini – non sono mancate, durante tutta l’assise durata quattro ore, diversità di vedute – chiamiamole così – tra i consiglieri e gli assessori, Domenico Nacci in primis, sui provvedimenti da licenziare. E l’opposizione, ovviamente, ha stigmatizzato questi comportamenti, denunciando a più riprese una politica – a loro dire – diventata un ufficio di collocamento. Abbaticchio, insomma, si sta accorgendo di quanto sia difficile, anche per lui, mettere d’accordo 22 menti pensanti differenti.
Il resto della seduta ha ben poco da raccontare. Se non il via libera ai regolamenti della Imposta unica comunale, sulla Tari (qui, però, il titolare alle Finanze porterà il 31 luglio una modifica al Regolamento, e c’è da dire che le scadenze sono il 10 ottobre, 10 novembre, 10 dicembre, e Palazzo Gentile ha pensato a una riduzione del 25 per cento per le attività bloccate dal Covid 19) e dell’Imu. E pure del bilancio Consuntivo, che pare essere persino godurioso in quanto ha avuto un avanzo di amministrazione di circa 2,6 milioni, un incremento del recupero evasione con un incasso del doppio rispetto al 2018 e il triplo rispetto al 2017, e un’altissima percentuale di spesa delle somme impegnate.