Proseguono gli incontri organizzati dal Partito Democratico nell’ambito della Festa dell’Unità.
Ieri il secondo appuntamento, che ha visto i consiglieri comunali del Pd discutere sui temi più di attualità, a livello cittadino, insieme ai giornalisti Enrica D’Acciò (Gazzetta del Mezzogiorno), Mariella Vitucci (Bitontolive), Domenico Larovere (Primo Piano).
Dure, da parte dei quattro esponenti del partito, le critiche alla coalizione al governo, con cui si vorrebbe realizzare un riavvicinamento.
“Abbiamo sempre fatto un’opposizione costruttiva, sin dall’insediamento dell’attuale giunta, perché l’interesse è dare il nostro contributo per la città” introduce Paolo Intini, che accusa il sindaco Michele Abbaticchio di essere stato, finora, soltanto capace di prendersi meriti non suoi,ma delle precedenti amministrazioni comunali, quella di Pice e quella di Valla.
“Più volte i commercianti si sono rivolti a noi perché non ascoltati. Non si insediano nel centro storico per qualche lieve agevolazione – prosegue Intini –. Ricordo ancora lo slogan della campagna elettorale, “Siamo sutti sindaco”. Ma dove è quella partecipazione tanto millantata? Siamo stati mai contattati su argomenti quali, Tares, Imu e tanto altro? I Comitati di Quartiere, creati un anno fa, sono fermi. Dunque, solo parole, parole, parole!”.
“L’edilizia è ferma e abbiamo un assessorato al lavoro che non ha fatto un progetto finora – attacca Franco Natilla – Abbiamo un assessore capace solo ad organizzare eventi e sottoeventi. L’osservatorio per la sicurezza non viene convocato da mesi, come se il problema non esistesse”.
E sul ruolo dei partiti politici Natilla aggiunge: “Anche essi rappresentano la parte sana della città, non solo le liste civiche, che spesso sono presenti solo in campagna elettorale. Noi siamo per la partecipazione e lo dimostrano le primarie che convochiamo. Non mi sembra che anche le liste civiche facciano altrettanto”.
Sulla questione legalità, critico anche Francesco Paolo Ricci, che accusa il primo cittadino di aver strumentalizzato il tema a fini personali, mentre strumenti di trasparenza quali la Carta di Pisa non vengono utilizzati.
“Nonostante le difficoltà dovute alla diffidenza verso i partiti, siamo gli unici ad organizzare momenti di discussione, incontri con esperti dei vari settori. Altrove non vedo nulla di simile” sottolinea, invece, Gaetano De Palma.
Non possono certamente mancare domande, da parte della stampa, su ricompattamento del centrosinistra e candidatura del sindaco al consiglio metropolitano. Anche qui le critiche ad Abbaticchio si sprecano.
“Come farà a gestire efficientemente ruolo di sindaco, Ato, Conca Barese, Avviso Pubblico?” si chiede Ricci, che sottolinea l’impossibilità di riavvicinarsi a forze politiche tacciate di ingratitudine: “Un tentativo precedente c’è stato, ma si è rivelato un’occasione per esprimere insulti e per dire che, prima dell’era Abbaticchio, c’è stato il vuoto. Si dimentica il forte contributo al rilancio della città dato dalle due giunte guidate da Pice e dei consiglieri che vi hanno preso parte”.
Sulla stessa scia, Intini si chiede: “Non c’erano altri da candidare?”.
“La sua candidatura è stata una grande scorrettezza. Noi siamo stati chiamati a celebrare una decisione assunta in termini personali, non condivisa dal primo partito cittadino. Non può dire che la città ha volutola sua candidatura. Su quali basi? C’è un referendum che lo attesta. Se l’alleanza deve ridursi solo ad una questione di assessori da rottamare, anche a costo di soprassedere sul loro stesso programma, hanno fatto male i conti” accusa ancora Natilla, che riferisce la volontà del Pd di candidare uno dei quattro consiglieri.
Quale non è dato sapere, tuttavia.
“Ne discuteremo nei prossimi giorni”annuncia De Palma che, sul “matrimonio” Pd-Abbaticchio, lascia aperto qualche spiraglio: “Se ci saranno elementi nuovi per procedere, si farà, perché il nostro obiettivo è l’unita del centrosinistra. Ma, in assenza, non si farà nulla, perché un matrimonio si fa in due”.