Quello che era facilmente intuibile durante la campagna elettorale, si è puntualmente verificato. A farla da padrone è stato prima di tutto il disinteresse verso questo tipo di elezioni. A votare, infatti, è andato solamente il 44,88% degli elettori, confermando il dato delle Europee 2014. Oltre la metà degli aventi diritto, invece, ha preferito disertare le urne, confermando quel clima disinteressato che si notava da una campagna elettorale spenta, senza enfasi, dalle plance semivuote e dalle piazze vuote.
Tra quei 20.552 bitontini che hanno deciso di esprimere, invece, la propria preferenza, ben 6726 voti sono andati alla lista +Europa, che è a Bitonto primo partito con il 34,37%. Di questi, 6084 sono i voti del sindaco Michele Abbaticchio, che, in provincia di Bari ha preso 16583 consensi e in Puglia è riuscito a strappare oltre 23mila voti. A questi dati a cui si aggiungono le 163 preferenze dell’Abruzzo, i 170 del Molise, i 463 della Basilicata, i 1298 della Campania e i 182 della Calabria. Oltre 26mila voti. Un risultato non negativo, anche se deludente al di fuori della regione. Nella sua lista è secondo. Prima di lui solo Emma Bonino. Meglio anche di Pizzarotti, che nella sua Parma ha preso solo 5mila voti. Ma, in ogni caso, è insufficiente per diventare parlamentare europeo, considerando che, con il 3,1% di preferenze, la lista di appartenenza non è riuscita a superare la soglia di sbarramento necessaria del 4%.
Secondo partito è il Movimento 5 Stelle, che, con i suoi 4182 voti si attesta al 21,37%, superando di ben mille voti la Lega di Salvini. Rispetto alle Europee del 2014 il movimento fondato da Beppe Grillo ha preso mille voti e 6 punti percentuali in meno.
La Lega, primo partito d’Italia, ha probabilmente perso molti potenziali voti a causa della presenza di Abbaticchio, che, infatti, si dice soddisfatto. 3187 sono stati i voti (16,29%) a Bitonto, confermando comunque il successo avuto a livello nazionale, dove invece è primo partito (82 furono i voti nel 2014, prima dell’avvento dell’attuale leader).
Il Partito Democratico, primo partito nel 2014, con 2429 voti (5mila in meno rispetto a cinque anni fa) è quarto, seguito da Forza Italia che, con 1849 voti non supera il 10%. Un risultato ben lontano dai fasti del 2014, in cui i voti furono oltre 4100. Tutte le altre liste in corsa, invece, non sono riuscite a raggiungere il 4% e, dunque, non andranno a Bruxelles.