Si è svolto ieri, a Palazzo di città, l’ennesimo consiglio comunale andato a vuoto.
Nessun nuovo risultato. O giù di lì.
Così, tranne qui e là per qualche intervento interessante di Tizio che rimprovera Caio, potete anche non leggere queste righe che seguiranno.
I consiglieri hanno dato il via libera alla parrocchia di san Silvestro per costruire la nuova aula liturgica presso la chiesa del Crocifisso in via Ugo la Malfa.
L’aula liturgica era già stata in consiglio il 21 luglio 2014, e la procedura avviata già in epoca Valla dall’ingegnere Tommaso Massarelli, ma l’impossibilità (a causa dell’art. 23) di concedere l’intero terreno non consentì di sbrogliare subito la situazione e si è atteso l’“ok” da parte della Regione: «Siamo riusciti ad avere una convenzione tra Comune e Chiesa – spiega il vicesindaco Rosa Calò -. Entro un anno sarà chiuso l’iter dei permessi, autorizzazioni e le opere di urbanizzazione a spese della parrocchia. Entro tre anni la conclusione del progetto in un’unica soluzione».
Passa in consiglio all’unanimità.
Ad aprire l’assise ci aveva pensato Franco Natilla (Pd), che, lamentando l’assenza da mesi delle interrogazioni ed interpellanze dall’ordine del giorno, ha deciso di dire la sua chiedendo spiegazioni su alcune situazioni al Gal Fior d’Olivi: «Vorrei notizie in merito alla società partecipata “Gal Fior d’Olivi”: i dipendenti hanno avuto un cambio del contratto d’assunzione: c’è stata una denuncia alla Corte Costituzionale che aveva congelato i contratti dei dipendenti pubblici ed è dal 2010 che la situazione è ferma così. Se questa circostanza fosse vera, ci troveremmo dinanzi ad atti d’abuso d’ufficio. Il personale, poi, è stato assunto con colloquio in virtù di curriculum, senza quiz o prova scritta. Chiedo, presidente, che siano aquisiti gli atti e chiedo che sia edotto l’intero consiglio comunale. Dal sito internet, sono state cancellate alcune notizie a cui ero riuscito ad attingere e questo violerebbe la Legge 190 del 2012 sull’obbligo di pubblicazione. Vorrei si facesse chiarezza».
E Francesco Ricci (Pd) aggiunge: «Inoltre, il bilancio del Gal pare essere in perdita per il 2014. Il comune, nel caso, in che modo deve partecipare?».
Ad onor del vero sembra piuttosto pretestuosa la polemica, considerato che è una scoperta dell’acqua calda il fatto che i dipendenti del Gal (assunti con procedura ad evidenza pubblica, valutazione basata su titoli ed esame orale con sorteggio delle domande a busta chiusa) siano effettivamente pagati con soldi pubblici essendo finanziato, così come gli altri 24 Gruppi di Azione Locale della Regione Puglia, dai Fondi Europei del PSR 2007/13.
Giova ricordare che il Gal è una società di diritto privato, equiparabile ad un’azienda quindi, con maggioranza di soci privati e come tale si comporta, seguendo norme di diritto privato. Se dovesse chiudere perché non viene rifinanziato nella prossima programmazione, i dipendenti perderebbero automaticamente il loro posto di lavoro senza aggravi per nessuno, perché l’azienda, appunto privata, viene liquidata.
Il sito internet dell’azienda, in ultimo, è stato cambiato negli ultimi giorni e i problemi di natura tecnica sono dietro l’angolo: il Gal “Fior d’Olivi” è stato premiato nel 2013 dalla Rete a Rurale Nazionale (Ministero Agricoltura) come buona prassi per comunicazione e trasparenza.
Dopo molte polemiche, l’opposizione fa anticipare il punto all’ordine del giorno sull’elezione del presidente del consiglio.
La maggioranza si muove sotto le indicazioni date dal sindaco, così la prima votazione registra 12 schede bianche, 6 voti per Farella ed uno per Carelli; la seconda e la terza registrano 7 per Farella e 12 schede bianche.
Comincia per il consiglio una lunga scalata al “nulla di fatto”, specie per i punti che verranno.
Dopo un’ora di sospensione, il consiglio rientra in’aula e a prendere parola è l’assessore al Welfare Franco Scauro che chiede il ritiro del regolamento per l’accesso al sistema integrato dei servizi e degli interventi sociali, aggiungendo: «C’erano punti in cui alcuni esponenti della maggioranza divergevano ed abbiamo bisogno di una ulteriore consultazione», facendo partire la levata di scudi da parte dell’opposizione.
«Cercherò di stare calmo – esordisce Francesco Ricci (Pd) -. Ci avete chiesto la disponibilità a rimanere perchè non avevate i numeri necessari per approvare questo regolamento che si rivolge alle fasce più disagiate. Vi abbiamo detto che siamo disponibili perchè la IV commissione ha licenziato, a più riprese, questo provvedimento e siamo d’accordo su tutti i punti proposti dalla maggioranza. Vogliamo sapere perchè abbiamo fatto una marea di commissioni e avete bisogno di rivederlo. Si tratta di un atto che va negli interessi di tutti: devo pensare che questo va nell’interesse di pochi? Vergogna. Dovete assumervi la responsabilità di quei gettoni di presenza. Mettetevi una mano sulla coscienza e non fate le pecore».
Giunge la replica da Vito Rosario Modugno: «Non siamo disposti a sottostare a queste minacce».
«Sto male per come vengono trattate le commissioni, la II è assente, disorganizzata e mal condotta – aggiunge il consigliere Pino Maiorano -. Ricci ha rivendicato un diritto previsto dal regolamento, dalla legge. Se dobbiamo predicare bene e razzolare male ditecelo pure».
«Rinvio ingiustificato – anche per Francesco Toscano che ha sostituito Giuseppe Fioriello (neo assessore) dalla carica di presidente della IV commissione – : Forse è il primo provvedimento che abbiamo unitamente condiviso, è stato un primo passo verso il dialogo ma visti i presupposti non credo che questi presupposti torneranno».
«È un profondo disagio quello in cui vi trovate, siete impreparati– aggiunge Natilla -. Al di là delle aperture che non sono state effettivamente rappresentate, perchè non ci avete dimostrato che queste pseudo aperture erano leali? Vi presentate dilaniati, qualche emendamento potrebbe rappresentare un interesse privato, non avete la dignità di respingere questi ricatti pur di mantenervi in piedi. È questo l’amore per la città?Reputo illegittimo il ritiro, lo reputo illegittimo, non vi è uno straccio di motivazione seria e documentata».
Ci mette del suo anche Christian Farella: «Il provvedimento sta lì da mesi e il numero degli indigenti è altissimo. Assessore, io la stimo e vedo nei suoi occhi il dispiacere. Se arriveranno dei contributi da questi banchi è per dare spazio ad un settore della città dilaniato».
Così Scauro, dopo aver ribadito il rinvio per due volte, aggiunge: «Ringrazio per le attestazioni di stima, ma abbiamo bisogno di ritrovare la quadra».
Dopo quasi un’ora di urla, polemiche e vessazioni a prendere la parola è l’assessore allo Sport, Domenico Nacci, che chiede il rinvio dell’affidamento in gestione degli impianti sportivi cittadini motivando la scelta con il mancato incontro e necessaria discussione con tutte le commissioni per il loro parere favorevole.
Le polemiche giunte sono simili a quelle poc’anzi citate e le risparmiamo. Dopo quattro ore di consiglio inconcludente, sorge una domanda: possibile che l’assenza dalla massima assise del padre di famiglia mandi così in confusione i pargoli?