La
proposta concreta e per certi versi “nuova” arriva dal sindaco
Michele Abbaticchio: istituire una Commissione consiliare paritetica
che discuta della problematica della guerra in corso tra i clan
malavitosi e anche sulle iniziative da mettere in campo per la
questione criminalità e sicurezza leggera.
Gli
ultimi fattacci di cronaca nera entrano nel Consiglio comunale di
ieri, un aggiornamento della seduta svoltasi il 12 ottobre.
E,
d’altronde, non poteva essere altrimenti. Troppo forte il rumore
delle pistole, anche il dì della festa dei Santi Medici.
Tutto
l’emiciclo, in realtà, non ha fatto discorsi memorabili perché le
tematiche sono sempre le stesse: attenzione a un fenomeno non può
trascurabile, la città non sia rassegnata e deve rialzare la testa,
l’amministrazione comunale faccia tutto quello che può, le
istituzioni competenti non possono essere più sordi.
In
realtà, però, oltre alla proposta del sindaco, c’è un piccolissimo
elemento di novità e maturità. Qualche consigliere comunale – Francesco Paolo Ricci e Vito Lozito – ha notato che anche il clima
spesso irrespirabile delle sedute consiliari non fa bene alla città
e alimenta, nel suo piccolo, l’illegalità.
Il
primo ad affrontare il tema è Francesco Toscano (Udc), che insiste
sul concetto di cultura della legalità. Filippo D’Acciò (Città
democratica) chiede di tenere alta la testa e alle
istituzioni preposte di dare risposte.
Sullo
stesso tema è anche Christian Farella (Gruppo Misto), che però fa
notare un aspetto importante: l’assenza di un numero importante di consiglieri comunali, da ambo le parti. Davvero triste vedere i
banchi dell’emiciclo nudi e spogli.
Carmela
Rossiello (Forza Italia) domanda che fine abbia fatto l’Osservatorio
della legalità e perché il sindaco non si sia ancora costituito
parte civile così come ha promesso di fare due anni fa, dopo la
sparatoria in piazza Partigiani d’Italia. In realtà se lo chiedono
in tanti…
«Il
rischio – sottolinea invece Ricci (Pd) – è che la città sia presa
da un senso di rassegnazione e questo sarebbe gravissimo. Rassegniamo
le dimissioni e lasciamo la città per un po’ di anni nelle mani del
Commissario prefettizio».
«A
che punto – si chiede – sono le indagini in corso? Il ministero dell’Interno non può far finta che la criminalità al Sud
non sia una emergenza, e da tempo io e il mio partito chiediamo
indagini uniche per il caso Bitonto, e di essere ricevuti dal
ministro Alfano».
Il
capogruppo democratico “tira le orecchie” anche alle forze
dell’ordine locali che, seppur facendo appieno quello che possono
fare, «spesso non sono ben coordinate nel controllo del
territorio».
Francesco
Mundo (Partito socialista) consiglia di porre molta attenzione ai più
giovani e ai loro comportamenti, non sempre ortodossi.
Poi
arriva l’idea del primo cittadino che anticipavamo all’inizio.
Sarà
utile? Porterà qualche risultato concreto? Il precedente non è
incoraggiante: una Commissione paritetica è stata creata anche per
la questione ospedale. Ha maturato anche un documento che è stato recapitato persino in Regione, ma lì sembrano non se ne siano
accorti…