Primo comizio in piazza per Emanuele Sannicandro, che ha presentato ieri la coalizione in suo sostegno, composta da Partito Democratico, Partito Socialista, Sinistra Italiana, Insieme per la Città, Governare il Futuro e Laboratorio.
Dal palco allestito su piazza Aldo Moro, l’aspirante primo cittadino, invitando i cittadini a non lasciarsi ingannare da «chi promette di tutto pur di prendere un voto», ha lanciato diverse accuse al sindaco uscente.
In primis quella di non aver rispettato la legalità di cui si farebbe paladino: «Contro ogni regola ha nominato due suoi collaboratori “consulenti a titolo gratuito”, carica che non esiste. Oggi si sono candidati. Sa che nei 30 giorni prima delle elezioni amministrative non si possono fare inaugurazioni perché la legge 81 del 1993 impedisce qualunque attività di promozione e propaganda in questo periodo. Cosa fa? Se ne infischia».
E accusando Abbaticchio di aver avviato molti lavori pubblici solo in prossimità delle elezioni, lancia una provocazione: «Lancerò una petizione al governo centrale per cambiare legge elettorale e per votare ogni anno. Così i lavori si fanno sempre e non ogni cinque anni».
«L’agricoltura l’oro vero del nostro territorio, per il sindaco non esiste. Il mercato ortofrutticolo è abbandonato. Necessita fare tutto possibile per la sicurezza delle campagne. Tanti giovani non si impegnano anche per paura e mancanza di fiducia nelle istituzioni. Proponiamo a tal proposito la creazione biodistretto per attrarre giovani ad agricoltur – continua – Ci fa piacere la vitalità del centro storico, ma dobbiamo avere rispetto anche per abitanti e commercianti che abitano in altre zone in periferia, ridotte a deserto, e abita il centro storico. Bisogna trovare il giusto equilibrio fra la vitalità del centro storico e le esigenze dei residenti ci abitano che non dormono e vivono più. E bisogna riconoscere che tutto è partito con le amministrazioni precedenti».
Il candidato prosegue le accuse rinfacciando al concorrente la “situazione precaria” della Villa comunale e del verde pubblico, il Park and Ride inutilizzato e la situazione dell’azienda servizi alla persona Maria Cristina di Savoia: «Mai presentato un progetto di recupero e rilancio dell’ente. Siamo per l’accoglienza di chi fugge da guerre, torture, morte, di chi rischia che attraversa il mare. Ma accoglienza vuol dire anche integrazione, capacita di parlare a queste persone che devono rispettare le nostre regole e accettare nostri comportamenti. Cosa si è fatto finora per impedire spaccio e prostituzione nelle stanze del Maria Cristina?».
Sannicandro ha poi ricordato l’attesa per l’avvio della Sanb, chiedendo di chi siano le responsabilità: «Il comune ha messo soldi. Come mai il capitale è azzerato e non si è fatto nulla? Dove era sindaco? Bitonto è ultima in graduatoria per la quota di raccolta differenziata. Siamo al 30%, ma dovremmo essere al 65%. Vogliamo il rispetto e il decoro della nostra città. Ecco perché è necessario premiare i cittadini che fanno correttamente la differenziata e sanzionare chi sporca, inquina e crea disagio».
«Nel nostro programma partecipato, redatto coinvolgendo i partiti, con i loro esperti, cittadini, associazioni, abbiamo fissato alcuni punti chiave. Il primo è la pubblica amministrazione – elenca – Vogliamo garantire trasparenza, rendendo pubblici i dati delle attività di consiglio e giunta, trasmettendo le sedute consiliari in diretta, attuando anagrafe degli eletti, implementando il personale, rafforzando e valorizzando la pianta organica, sia in sedi decentrate che nelle frazioni con un piano di coordinamento per garantire la sicurezza dei cittadini. Compito del sindaco è mobilitare la città, chiedere alle forze dell’ordine maggior sicurezza».
Per quanto riguarda il commercio, dal palco si invoca la necessitàa di coinvolgere ambulanti e associazioni per fare un piano del commercio: «Necessita una rivisitazione delle tariffe per i commercianti ambulanti. L’amministrazione deve avere una visione unitaria delle realtà artigianali, attraverso un censimento. Se non conosciamo che tipo di attività ci sono, come possiamo sapere che fare?. Bisogna poioi promuovere e sostenere il marketing territoriale per le produzione locali attraverso l’istituzione di una fiera permanente per artigiani e associazioni. Rivisitiamo la zona Pip».
Lo sfidante invoca, inoltre, la riqualificazione per uso abitativo di immobili sequestrati a criminalità organizzata, attenzione alle nuove povertà e un piano organico per affrontare le problematiche cittadini in difficoltà. E lancia il suo impegno, la verifica ogni sei mesi di quanto si fa, spiegando ai cittadini perché qualcosa non è possibile farla: «Vogliamo un coordinamento dei lavori pubblici tra comune, acquedotto, società di telefonia, per evitare che i lavori di manutenzione del manto stradale siano resi inutili da successivi interventi».
Primo comizio in piazza per Emanuele Sannicandro, che ha presentato ieri la coalizione in suo sostegno, composta da Partito Democratico, Partito Socialista, Sinistra Italiana, Insieme per la Città, Governare il Futuro e Laboratorio.
Dal palco allestito su piazza Aldo Moro, l’aspirante primo cittadino, invitando i cittadini a non lasciarsi ingannare da «chi promette di tutto pur di prendere un voto», ha lanciato diverse accuse al sindaco uscente.
In primis quella di non aver rispettato la legalità di cui si farebbe paladino: «Contro ogni regola ha nominato due suoi collaboratori “consulenti a titolo gratuito”, carica che non esiste. Oggi si sono candidati. Sa che nei 30 giorni prima delle elezioni amministrative non si possono fare inaugurazioni perché la legge 81 del 1993 impedisce qualunque attività di promozione e propaganda in questo periodo. Cosa fa? Se ne infischia».
E accusando Abbaticchio di aver avviato molti lavori pubblici solo in prossimità delle elezioni, lancia una provocazione: «Lancerò una petizione al governo centrale per cambiare legge elettorale e per votare ogni anno. Così i lavori si fanno sempre e non ogni cinque anni».
«L’agricoltura l’oro vero del nostro territorio, per il sindaco non esiste. Il mercato ortofrutticolo è abbandonato. Necessita fare tutto possibile per la sicurezza delle campagne. Tanti giovani non si impegnano anche per paura e mancanza di fiducia nelle istituzioni. Proponiamo a tal proposito la creazione biodistretto per attrarre giovani ad agricoltur – continua – Ci fa piacere la vitalità del centro storico, ma dobbiamo avere rispetto anche per abitanti e commercianti che abitano in altre zone in periferia, ridotte a deserto, e abita il centro storico. Bisogna trovare il giusto equilibrio fra la vitalità del centro storico e le esigenze dei residenti ci abitano che non dormono e vivono più. E bisogna riconoscere che tutto è partito con le amministrazioni precedenti».
Il candidato prosegue le accuse rinfacciando al concorrente la “situazione precaria” della Villa comunale e del verde pubblico, il Park and Ride inutilizzato e la situazione dell’azienda servizi alla persona Maria Cristina di Savoia: «Mai presentato un progetto di recupero e rilancio dell’ente. Siamo per l’accoglienza di chi fugge da guerre, torture, morte, di chi rischia che attraversa il mare. Ma accoglienza vuol dire anche integrazione, capacita di parlare a queste persone che devono rispettare le nostre regole e accettare nostri comportamenti. Cosa si è fatto finora per impedire spaccio e prostituzione nelle stanze del Maria Cristina?».
Sannicandro ha poi ricordato l’attesa per l’avvio della Sanb, chiedendo di chi siano le responsabilità: «Il comune ha messo soldi. Come mai il capitale è azzerato e non si è fatto nulla? Dove era sindaco? Bitonto è ultima in graduatoria per la quota di raccolta differenziata. Siamo al 30%, ma dovremmo essere al 65%. Vogliamo il rispetto e il decoro della nostra città. Ecco perché è necessario premiare i cittadini che fanno correttamente la differenziata e sanzionare chi sporca, inquina e crea disagio».
«Nel nostro programma partecipato, redatto coinvolgendo i partiti, con i loro esperti, cittadini, associazioni, abbiamo fissato alcuni punti chiave. Il primo è la pubblica amministrazione – elenca – Vogliamo garantire trasparenza, rendendo pubblici i dati delle attività di consiglio e giunta, trasmettendo le sedute consiliari in diretta, attuando anagrafe degli eletti, implementando il personale, rafforzando e valorizzando la pianta organica, sia in sedi decentrate che nelle frazioni con un piano di coordinamento per garantire la sicurezza dei cittadini. Compito del sindaco è mobilitare la città, chiedere alle forze dell’ordine maggior sicurezza».
Per quanto riguarda il commercio, dal palco si invoca la necessitàa di coinvolgere ambulanti e associazioni per fare un piano del commercio: «Necessita una rivisitazione delle tariffe per i commercianti ambulanti. L’amministrazione deve avere una visione unitaria delle realtà artigianali, attraverso un censimento. Se non conosciamo che tipo di attività ci sono, come possiamo sapere che fare?. Bisogna poioi promuovere e sostenere il marketing territoriale per le produzione locali attraverso l’istituzione di una fiera permanente per artigiani e associazioni. Rivisitiamo la zona Pip».
Lo sfidante invoca, inoltre, la riqualificazione per uso abitativo di immobili sequestrati a criminalità organizzata, attenzione alle nuove povertà e un piano organico per affrontare le problematiche cittadini in difficoltà. E lancia il suo impegno, la verifica ogni sei mesi di quanto si fa, spiegando ai cittadini perché qualcosa non è possibile farla: «Vogliamo un coordinamento dei lavori pubblici tra comune, acquedotto, società di telefonia, per evitare che i lavori di manutenzione del manto stradale siano resi inutili da successivi interventi».
Primo comizio in piazza per Emanuele Sannicandro, che ha presentato ieri la coalizione in suo sostegno, composta da Partito Democratico, Partito Socialista, Sinistra Italiana, Insieme per la Città, Governare il Futuro e Laboratorio.
Dal palco allestito su piazza Aldo Moro, l’aspirante primo cittadino, invitando i cittadini a non lasciarsi ingannare da «chi promette di tutto pur di prendere un voto», ha lanciato diverse accuse al sindaco uscente.
In primis quella di non aver rispettato la legalità di cui si farebbe paladino: «Contro ogni regola ha nominato due suoi collaboratori “consulenti a titolo gratuito”, carica che non esiste. Oggi si sono candidati. Sa che nei 30 giorni prima delle elezioni amministrative non si possono fare inaugurazioni perché la legge 81 del 1993 impedisce qualunque attività di promozione e propaganda in questo periodo. Cosa fa? Se ne infischia».
E accusando Abbaticchio di aver avviato molti lavori pubblici solo in prossimità delle elezioni, lancia una provocazione: «Lancerò una petizione al governo centrale per cambiare legge elettorale e per votare ogni anno. Così i lavori si fanno sempre e non ogni cinque anni».
«L’agricoltura l’oro vero del nostro territorio, per il sindaco non esiste. Il mercato ortofrutticolo è abbandonato. Necessita fare tutto possibile per la sicurezza delle campagne. Tanti giovani non si impegnano anche per paura e mancanza di fiducia nelle istituzioni. Proponiamo a tal proposito la creazione biodistretto per attrarre giovani ad agricoltur – continua – Ci fa piacere la vitalità del centro storico, ma dobbiamo avere rispetto anche per abitanti e commercianti che abitano in altre zone in periferia, ridotte a deserto, e abita il centro storico. Bisogna trovare il giusto equilibrio fra la vitalità del centro storico e le esigenze dei residenti ci abitano che non dormono e vivono più. E bisogna riconoscere che tutto è partito con le amministrazioni precedenti».
Il candidato prosegue le accuse rinfacciando al concorrente la “situazione precaria” della Villa comunale e del verde pubblico, il Park and Ride inutilizzato e la situazione dell’azienda servizi alla persona Maria Cristina di Savoia: «Mai presentato un progetto di recupero e rilancio dell’ente. Siamo per l’accoglienza di chi fugge da guerre, torture, morte, di chi rischia che attraversa il mare. Ma accoglienza vuol dire anche integrazione, capacita di parlare a queste persone che devono rispettare le nostre regole e accettare nostri comportamenti. Cosa si è fatto finora per impedire spaccio e prostituzione nelle stanze del Maria Cristina?».
Sannicandro ha poi ricordato l’attesa per l’avvio della Sanb, chiedendo di chi siano le responsabilità: «Il comune ha messo soldi. Come mai il capitale è azzerato e non si è fatto nulla? Dove era sindaco? Bitonto è ultima in graduatoria per la quota di raccolta differenziata. Siamo al 30%, ma dovremmo essere al 65%. Vogliamo il rispetto e il decoro della nostra città. Ecco perché è necessario premiare i cittadini che fanno correttamente la differenziata e sanzionare chi sporca, inquina e crea disagio».
«Nel nostro programma partecipato, redatto coinvolgendo i partiti, con i loro esperti, cittadini, associazioni, abbiamo fissato alcuni punti chiave. Il primo è la pubblica amministrazione – elenca – Vogliamo garantire trasparenza, rendendo pubblici i dati delle attività di consiglio e giunta, trasmettendo le sedute consiliari in diretta, attuando anagrafe degli eletti, implementando il personale, rafforzando e valorizzando la pianta organica, sia in sedi decentrate che nelle frazioni con un piano di coordinamento per garantire la sicurezza dei cittadini. Compito del sindaco è mobilitare la città, chiedere alle forze dell’ordine maggior sicurezza».
Per quanto riguarda il commercio, dal palco si invoca la necessitàa di coinvolgere ambulanti e associazioni per fare un piano del commercio: «Necessita una rivisitazione delle tariffe per i commercianti ambulanti. L’amministrazione deve avere una visione unitaria delle realtà artigianali, attraverso un censimento. Se non conosciamo che tipo di attività ci sono, come possiamo sapere che fare?. Bisogna poioi promuovere e sostenere il marketing territoriale per le produzione locali attraverso l’istituzione di una fiera permanente per artigiani e associazioni. Rivisitiamo la zona Pip».
Lo sfidante invoca, inoltre, la riqualificazione per uso abitativo di immobili sequestrati a criminalità organizzata, attenzione alle nuove povertà e un piano organico per affrontare le problematiche cittadini in difficoltà. E lancia il suo impegno, la verifica ogni sei mesi di quanto si fa, spiegando ai cittadini perché qualcosa non è possibile farla: «Vogliamo un coordinamento dei lavori pubblici tra comune, acquedotto, società di telefonia, per evitare che i lavori di manutenzione del manto stradale siano resi inutili da successivi interventi».
Primo comizio in piazza per Emanuele Sannicandro, che ha presentato ieri la coalizione in suo sostegno, composta da Partito Democratico, Partito Socialista, Sinistra Italiana, Insieme per la Città, Governare il Futuro e Laboratorio.
Dal palco allestito su piazza Aldo Moro, l’aspirante primo cittadino, invitando i cittadini a non lasciarsi ingannare da «chi promette di tutto pur di prendere un voto», ha lanciato diverse accuse al sindaco uscente.
In primis quella di non aver rispettato la legalità di cui si farebbe paladino: «Contro ogni regola ha nominato due suoi collaboratori “consulenti a titolo gratuito”, carica che non esiste. Oggi si sono candidati. Sa che nei 30 giorni prima delle elezioni amministrative non si possono fare inaugurazioni perché la legge 81 del 1993 impedisce qualunque attività di promozione e propaganda in questo periodo. Cosa fa? Se ne infischia».
E accusando Abbaticchio di aver avviato molti lavori pubblici solo in prossimità delle elezioni, lancia una provocazione: «Lancerò una petizione al governo centrale per cambiare legge elettorale e per votare ogni anno. Così i lavori si fanno sempre e non ogni cinque anni».
«L’agricoltura l’oro vero del nostro territorio, per il sindaco non esiste. Il mercato ortofrutticolo è abbandonato. Necessita fare tutto possibile per la sicurezza delle campagne. Tanti giovani non si impegnano anche per paura e mancanza di fiducia nelle istituzioni. Proponiamo a tal proposito la creazione biodistretto per attrarre giovani ad agricoltur – continua – Ci fa piacere la vitalità del centro storico, ma dobbiamo avere rispetto anche per abitanti e commercianti che abitano in altre zone in periferia, ridotte a deserto, e abita il centro storico. Bisogna trovare il giusto equilibrio fra la vitalità del centro storico e le esigenze dei residenti ci abitano che non dormono e vivono più. E bisogna riconoscere che tutto è partito con le amministrazioni precedenti».
Il candidato prosegue le accuse rinfacciando al concorrente la “situazione precaria” della Villa comunale e del verde pubblico, il Park and Ride inutilizzato e la situazione dell’azienda servizi alla persona Maria Cristina di Savoia: «Mai presentato un progetto di recupero e rilancio dell’ente. Siamo per l’accoglienza di chi fugge da guerre, torture, morte, di chi rischia che attraversa il mare. Ma accoglienza vuol dire anche integrazione, capacita di parlare a queste persone che devono rispettare le nostre regole e accettare nostri comportamenti. Cosa si è fatto finora per impedire spaccio e prostituzione nelle stanze del Maria Cristina?».
Sannicandro ha poi ricordato l’attesa per l’avvio della Sanb, chiedendo di chi siano le responsabilità: «Il comune ha messo soldi. Come mai il capitale è azzerato e non si è fatto nulla? Dove era sindaco? Bitonto è ultima in graduatoria per la quota di raccolta differenziata. Siamo al 30%, ma dovremmo essere al 65%. Vogliamo il rispetto e il decoro della nostra città. Ecco perché è necessario premiare i cittadini che fanno correttamente la differenziata e sanzionare chi sporca, inquina e crea disagio».
«Nel nostro programma partecipato, redatto coinvolgendo i partiti, con i loro esperti, cittadini, associazioni, abbiamo fissato alcuni punti chiave. Il primo è la pubblica amministrazione – elenca – Vogliamo garantire trasparenza, rendendo pubblici i dati delle attività di consiglio e giunta, trasmettendo le sedute consiliari in diretta, attuando anagrafe degli eletti, implementando il personale, rafforzando e valorizzando la pianta organica, sia in sedi decentrate che nelle frazioni con un piano di coordinamento per garantire la sicurezza dei cittadini. Compito del sindaco è mobilitare la città, chiedere alle forze dell’ordine maggior sicurezza».
Per quanto riguarda il commercio, dal palco si invoca la necessitàa di coinvolgere ambulanti e associazioni per fare un piano del commercio: «Necessita una rivisitazione delle tariffe per i commercianti ambulanti. L’amministrazione deve avere una visione unitaria delle realtà artigianali, attraverso un censimento. Se non conosciamo che tipo di attività ci sono, come possiamo sapere che fare?. Bisogna poioi promuovere e sostenere il marketing territoriale per le produzione locali attraverso l’istituzione di una fiera permanente per artigiani e associazioni. Rivisitiamo la zona Pip».
Lo sfidante invoca, inoltre, la riqualificazione per uso abitativo di immobili sequestrati a criminalità organizzata, attenzione alle nuove povertà e un piano organico per affrontare le problematiche cittadini in difficoltà. E lancia il suo impegno, la verifica ogni sei mesi di quanto si fa, spiegando ai cittadini perché qualcosa non è possibile farla: «Vogliamo un coordinamento dei lavori pubblici tra comune, acquedotto, società di telefonia, per evitare che i lavori di manutenzione del manto stradale siano resi inutili da successivi interventi».