Il sindaco Michele Abbaticchio ha concluso nella sua Bitonto la campagna elettorale per le elezioni per il Parlamento Europeo, che si svolgeranno domenica 26 aprile. Dal palco allestito in piazza Padre Pio, il primo cittadino ha esortato la gente al voto europeo, solitamente meno sentito, rispetto agli altri tipi di appuntamento elettorale, ricordando, insieme la breve storia del suo partito, Italia In Comune, in lista con Più Europa: «Il nostro è un partito costituito dal nulla, senza nessuna certezza e senza nessun potere forte alle spalle. Abbiamo fatto tremare chi crede che la politica debba essere fatta chiudendosi in una stanza in poche persone e decidendo chi deve ricoprire i ruoli politici, senza coinvolgere proprio coloro che sono eletti con il voto diretto dei cittadini e, dunque, senza coinvolgere voi. Noi sindaci sappiamo cosa accade nei nostri territori».
Nel suo discorso, Abbaticchio si è rivolto anche ai giovani, invitandoli a non cadere nella trappola della rassegnazione e, quindi, dell’astensione: «Non cediamo alla tentazione di credere che tanto non cambierà nulla, che sono tutti uguali. È proprio quello che vogliono farvi credere. E a chi vi dice che sono tutti uguali, voi rispondete ricordando politici come Pio La Torre, assassinato per aver osato pensare una legge contro la mafia. Chi non crede nel proprio futuro è già morto».
Oltre al comunista siciliano, Abbaticchio ha poi ricordato Aldo Moro, suo nonno Pasquale Marrone, che a Bari fondò il Centro Studi della Comunità Europea, e Anna Rosa Tarantino, la donna uccisa il 30 dicembre 2017 in uno scontro a fuoco in Porta Robustina: «Abbiamo chiesto a Salvini solo nove poliziotti in più. Stiamo ancora aspettando, mentre a Milano ce ne sono stati mille in più».
«È stata una campagna elettorale vergognosa, in cui non si è parlato di programmi, di problemi del territorio da affrontare. Non si è parlato di Taranto e dei suoi problemi ambientali e della realtà di Foggia, ma solo di slogan e hashtag. Molti di quelli che chiedono voti, neanche si sono mai visti qui sul territorio – ha aggiunto – La nostra è stata una campagna elettorale pulita. Non perdiamo fiducia nel fatto che le cose si possano cambiare. Dobbiamo farlo per i nostri figli, perché i giovani nel loro futuro ci credono».
E, ricordando un altro suo parente ha concluso: «Ho perso uno zio a cui hanno dedicato una strada qui in città. Non avrebbe mai voluto sentire che, quell’Europa nata dopo la guerra non sarebbe servita a niente. Comunque vadano le cose, da lunedì sono in servizio per la Comunità. Come sempre. Aspetterò serenamente la vostra decisione».
Oltre a Vincenzo Gesualdo, coordinatore regionale di Italia in Comune, e all’assessore Rocco Mangini, a supportare Abbaticchio sul palco sono intervenuti i sindaci di Giovinazzo, Tommaso Depalma, Acquaviva, Davide Carlucci, Casamassima, Giuseppe Nitti, Capurso, Francesco Crudele, il vicepresidente della Giunta Regionale, Antonio Nunziante, l’ex sindaco di Conversano, Giuseppe Lovascio.