È fumata bianca su Palazzo Gentile. Dopo 10 mesi Habemus
Papam, anzi De-Papam, De-Palma.
Sì, perché nella seduta consigliare di ieri (con 21
presenti e 4 assenti) si è riusciti finalmente a venire a capo dell’annosa
situazione della poltrona vacante del Presidente del Consiglio comunale,
occupata fino allo scorso luglio da Vito Palmieri.
Certo, era già nell’aria che non tutti i consiglieri
avrebbero partecipato alla votazione.
In primis in seno alla maggioranza, i socialisti: «Non
prendiamo parte alla votazione perché all’interno della maggioranza non c’è
stata una volontà di avvicinare e trovare delle soluzione interne ed evitare
fibrillazioni – spiega Franco Mundo -. L’elezione
del presidente doveva essere una occasione di incontro e dialogo con l’altra
parte del centro sinistra, che concretamente non c’è stata».
E poi tutta l’opposizione. Christian Farella ha dichiarato che aspettava ormai da mesi l’arrivo
di una nota dal parte del sindaco che “non è mai arrivata”, per cui non era
stato coinvolto nella decisione; Francesco
Toscano ha evidenziato come non ci siano grosse differenze «tra una vecchia politica e quella attuale,
simile negli atteggiamenti e nelle decisioni»; per Domenico Damascelli quello di ieri sera sembrava “un vaso di
pandora rotto”, che si ritrovava «ad
essere ricostruito con cocci diversi”. “Voteremo scheda bianca: avevamo
proposto una soluzione che rappresentasse tutti, avremmo gradito che fosse un
consigliere bipartisan. Invece, forse, De Palma serve per rafforzare la
maggioranza? Per creare una nuova coalizione? Il dato puramente politico: il Pd è in maggioranza o
in minoranza?». Anche Pino Maiorano non ha partecipato alla votazione.
Non per ultimo anche Francesco Ricci (Pd): «Dopo la conferenza auspicavamo che si
concretizzasse un coinvolgimento pieno della minoranza, che non vedesse solo
l’elezione del presidente, ma che andasse anche oltre la vita di questa città.
Inutile ribadire le note scritte che sono intercorse: quando è stato
individuato De Palma abbiamo respinto la scelta, non certo per la persona, ma
per il metodo adottato. Il coinvolgimento doveva essere aperto a tutte le forze
di maggioranza e non solo all’indicazione di un nome».
Il dissenso della minoranza (e di parte della
maggioranza) è stato espresso in ogni modo.
«Il mio compito è quello di trovare un punto di
equilibrio nella più alta maggioranza – ha spiegato il sindaco Abbaticchio -.La candidatura di De Palma, eletto vicepresidente vicario già quattro anni fa,
era la più giusta avendo ricoperto anche un ruolo fondamentale per il
territorio delle frazioni».
Il sindaco, poi, ha preso atto della posizione dei
socialisti, a cui non è mancata però la replica di Mundo: «La decisione è stata puramente politica. Sulla persona nessuna
riserva, ma è il metodo che divide e non unisce».
Insomma, il mariottano De Palma pomo della discordia
per la massima assise: con la sua nomina si è manifestata di fatto la posizione
netta di un Pd, ormai disgregato al suo interno e l’allontanamento di Gala e
Mundo chiaro fino al momento della votazione, quando i consiglieri sono rimasti
seduti dichiarando, a microfono, di non ritirare la scheda. Il Pd ora cosa
farà? Chiederà alla sezione barese l’espulsione del neo presidente? Di certo,
qualsiasi cosa accadrà, questi movimenti saranno fondamentali in vista delle
prossime amministrative per una geografia di schieramenti possibili.
De Palma, però, non ha lasciato spazio a dubbi: «Sono e resterò del Partito Democratico.
Agli occhi di qualcuno questa si è dimostrata una resa pro o contro Abbaticchio». Parole smentite, poi, da Ricci.
La stessa maggioranza, ieri sera, ha aspettato che il
quorum di voto si abbassasse da 17 a 13 preferenze per votare compatta su De
Palma. La prima e seconda votazione, infatti, si è configurata con 15 schede
bianche e 2 per De Palma. Solo alla terza ci sono state 15 schede per De Palma
e due bianche (Forza Italia).
Intanto tutta l’assise – ed il sindaco in particolare –
ha ringraziato per il buon lavoro svolto Francesco Paolo Cuoccio, che ha sostituito pro tempore Palmieri in
maniera gratuita: in dieci mesi sono stati risparmiati ben 25 mila euro che «spero siano
spesi nel migliore dei modi», ha detto lo stesso Cuoccio.
Ed è proprio sull’indennità che si è espresso ancora
Ricci: «Se De Palma rinuncia, allora
potremmo cambiare idea».
«Auguro
a questa città – interviene ancora Mundo – di ricucire ferite profonde e che coloro i
quali godono nel riaprile, incontrino il contrasto di tutti i buoni
cittadini».
Tira le fila, infine, il sindaco: «Ognuno ha le sue spaccature, anche il centro destra. L’unione del
centro sinistra dipende anche da chi vota e si saprà alle urne». E poi un
messaggio al Pd: «Il nome e cognome prima
o poi finisce, deve continuare la capacità di capire le problematiche della
città, delle persone e vanno apprezzati i gesti dell’avversario politico».
Ulteriore punto all’ordine del giorno era la
sostituzione dell’ex consigliere Rutigliano nella I commissione (Contratti,
personale, appalti e contenzioso) e nella commissione di Controllo e garanzia.
Per la prima è stato eletto Schettini (13 voti a favore
e 2 schede bianche) e per la seconda Valeriano (13 voti a favore e 2 schede
bianche).
Ora resterà capire chi verrà pescato, all’interno dell’opposizione,
per sostituire De Palma nella I e V commissione.