La domanda, adesso, è una sola: cosa accadrà, adesso, all’immobile sito al civico 23 di corso Vittorio Emanuele? “La Pescara della corriera”, tanto per intenderci.
È il mantra che rimbalza da Palazzo Gentile già da qualche giorno. Esattamente da martedì, allorchè l’asta pubblica per trovare un nuovo locatario all’attuale sede del Partito democratico è andata deserta.
Come si ricorderà, infatti, martedì 14 luglio sarebbe dovuta terminare una pagina storica della nostra città, perché il Comune aveva chiamato a raccolta privati a cui “concedere in locazione a titolo oneroso, ai fini anche della riqualificazione edilizia e funzionale” la ex casa dei comunisti prima e dei democratici di sinistra poi (clicca qui per articolo https://bit.ly/2WzHS4d), tra le polemiche, le perplessità e i dubbi di tanti.
Nessuno, però – e non è la prima volta – ha risposto all’invito, vuoi forse anche per l’eccessivo canone mensile (circa 1.200 euro) che il nuovo locatario dovrebbe versare nelle casse comunali, e stabilito non dagli uffici di Palazzo di città ma dagli operatori immobiliari.
E mentre il Partito democratico tira, indubbiamente, un lungo sospiro di sollievo, c’è da capire quali saranno adesso le intenzioni del sindaco, della Giunta e di tutta la macchina amministrativa.
“Non credo – sottolinea l’assessore al Patrimonio Marina Salierno, guarda caso proprio espressione democratica – che ci sarà una nuova asta, ma saranno gli uffici a gestire la situazione”.
Il primo cittadino, invece, si sbottona un po’ di più: “L’atto ritorna in Giunta – spiega Michele Abbaticchio – e va definita la caratterizzazione pubblica del bene, su questo siamo tutti d’accordo. Alla luce delle infruttuose ricerche, abbiamo compreso che il mercato privato non regge il valore dell’immobile”.
Secondo qualche bene informato, però, non sarebbe da scartare l’ipotesi che nulla, ma davvero nulla, dovrebbe e potrebbe cambiare.