Il Comune avrebbe potuto intervenire prima, scongiurando il pericolo incorso in via De Rossi ed evitando l’insorgere di un debito fuori bilancio, da ritenere «illegittimo, per vizio di programmazione e procedura».
L’opposizione di centrodestra non ci sta: i lavori per il ripristino della staccionata in legno, posta a protezione di un sistema reticolare di tipo “tubo-giunto” a contenimento delle pareti perimetrali di alcuni immobili del centro antico, avrebbero dovuto essere inseriti già nel bilancio di previsione 2025, approvato a dicembre. Senza necessità di procedere per somma urgenza, dopo il crollo avvenuto a marzo.
D’altronde, «la situazione è ventennale e l’amministrazione, grazie anche al censimento degli immobili e alla delega sullo stesso, affidata nel 2023 al consigliere di maggioranza Nicola Acquafredda, sapeva che la struttura era fatiscente», secondo i rappresentanti di Fratelli d’Italia e Bitonto Cambia, usciti dall’aula prima della votazione.
La massima assise cittadina ha approvato ieri, infatti, il riconoscimento del debito fuori bilancio da poco meno di 20mila euro, somma utilizzata nelle scorse settimane per mettere in sicurezza la zona tra via De Rossi e vico Giulio Medici.
Come accertato dalla Polizia Locale, qui, infatti, la staccionata in legno, in stato di degrado per via dell’esposizione alle intemperie, si è distaccata dal sistema reticolare che sostiene le pareti di alcuni immobili privati lesionati da oltre un ventennio, rovinando dinanzi all’immobile prospiciente.
Il crollo non avrebbe fortunatamente provocato danni a cose e persone, ma avrebbe reso impossibile l’accesso alle abitazioni e ai locali di fronte.
Palazzo Gentile è stata costretta allora ad affidare, ad una ditta esterna, i lavori di rimozione del materiale crollato e di montaggio di un nuovo ponteggio.
«Dovevamo intervenire per garantire la sicurezza dei cittadini» ha spiegato il sindaco Francesco Paolo Ricci, sottolineando come il debito sia legittimo, anche secondo i revisori dei conti.
«Ora valuteremo come procedere al recupero del credito dai proprietari degli immobili» ha continuato il primo cittadino, ricordando come però le precedenti azioni legali siano risultate antieconomiche per l’ente.
Ed esose sarebbero anche le spese che il Comune dovrebbe sostenere per la messa in sicurezza di tutti gli immobili in stato di degrado nel centro storico, e non solo.
«Il lavoro di Acquafredda ci ha permesso di individuare le zone in cui intervenire prioritariamente» ha rimarcato Ricci, annunciando una novità: «Ho posto all’attenzione dell’ingegner Nicola Mercurio, responsabile del Servizio Territorio, una bozza di ordinanza da notificare ai proprietari degli immobili che vertono in situazioni di precarietà, affinché provvedano alla messa in sicurezza. Il mancato rispetto potrebbe comportare sanzioni di carattere penale».