I rapporti tra il Comune e la CE.R.IN. continuano ad essere tesissimi,
anche in consiglio comunale.
Convocato d’urgenza, ieri sera, nella massima assise di Palazzo di Città
s’è discusso dell’affidamento in concessione del servizio della gestione
ordinaria, della gestione delle attività di accertamento, liquidazione e
riscossione volontaria e coattiva dell’imposta comunale sugli immobili (ICI) e
della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU), attività di
supporto alla riscossione volontaria, senza incasso, attività d’accertamento e
riscossione coattiva dell’imposta municipale propria (IMU) e del tributo
comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES).
E’ stato ufficializzato che il ruolo di amministratore delegato CE.R.IN, in seguito alla vicenda
giudiziaria di Giuseppe Donato Colapinto, è stato rimpiazzato da Grazia Fiore.
Subito dopo, entrati nel cuore della questione, l’assessore Michele
Daucelli ha spiegato come dopo “un’attenta
e seria rivisitazione si è
riusciti ad ottenere un aggio del 1,20% facendo così risparmiare all’Ente 150
mila euro rispetto al contratto principale che andrà così a scadenza naturale
il 31 dicembre prossimo”.
Ad aprire i dissensi è partito il consigliere Francesco Toscano (Udc) che ha espresso tutta la sua “contrarietà
nel ricorrere a società esterne, convinto che non è giusto che su tutte le
bollette gravi un supplemento di tassa. Perplesso sul fatto che un software che
produce bollettini di pagamento richieda una così grossa somma. Le imprese, le
famiglie protestano ed urlano aiuto: la TARES è una goccia che sta facendo
traboccare il vaso, insieme all’aliquota IMU che deve avere direzioni diverse
in vista dell’approvazione delle prossime aliquote”.
S’è
mostrato stupito il consigliere Franco Natilla (Pd) che
sperava di “vedere il sindaco e non di certo l’assessore Daucelli
a relazionare il punto all’ordine del giorno per il rapporto professionale che
l’ha legato all’azienda. La città deve essere informata che
l’Amministrazione aveva presentato all’avvocatura il caso di rescissione del
contratto con la CE.R.IN. ma, di pari passo, viene proposta un’appendice
contrattuale sul rapporto con la società. Si tratta, a mio avviso – ha
rimarcato-, di una furbata. Perchè ci si è ridotti a luglio (data
di scadenza della prima tassa, ndr) a discuterne, non dando il tempo a
tutti di affrontare la questione con decisioni più serie e dirette? Inoltre, in
consuntivo l’Ente otterrà un risparmio: mi chiedo se è vero a fronte del
maggiore gettito nella rinegoziazione”.
Il
consigliere Vito Rosario Modugno (Sel) ha, a tono
risposto, descrivendo come si è studiato in maniera approfondita la questione
venendo a capo che “questa è la soluzione più economica.
Interrompere il contratto con la CE.R.IN avrebbe portato al blocco”.
L’opposizione
risulta ancora contrariata dalla posizione dell’assessore Daucelli nella
vicenda del conflitto d’interessi tra l’azienda in questione e l’Ente comunale.
Christian Farella ha
fatto, infatti, riferimento alla Carta di Pisa (stilata da Avviso
Pubblico, con docenti universitari ed amministratori) – precisamente
all’articolo 7 (comma b) dei divieti che fa riferimento all’articolo 54 della
Costituzione – “sulla sussistenza di preesistenti rapporti di affari o
di lavoro con persone od organizzazioni specificatamente interessate
all’oggetto delle decisioni cui l’amministratore partecipa anche nei casi in
cui detti rapporti non configurano situazioni che danno luogo ad
incompatibilità previste dalla legge o da altre norme”.
Dello
stesso parere Francesco Ricci (Pd) che non si spiega come mai “il
comune che ha aderito ai principi della suddetta Carta nel 2011 (poco
prima che venisse insediata questa Amministrazione, ndr) anche
se non è stata formalmente adottata. Per cui quando il sindaco chiede pareri lo
fa a se stesso? Questa condotta – ha rimarcato con forza fino a fine
consiglio – non mi ispira affatto fiducia”.
Puntuale
e pungente s’è espresso il capogruppo Pdl, Domenico Damascelli.
“Se è vero che si è ottenuto un abbassamento dell’aggio da 1,7 a 1,2
stando alle continue offerte della CE.R.IN. perchè ci sono state diverse proposte (1,7%, 1,5%, 1,2%) sino ad arrivare all’1,2% e non c’è stata sin dall’inizio una proposta secca e chiara? Poi, si è diminuita la percentuale dell’aggio ma essendo aumentato il
gettito Imu 2012 rispetto al 2011, il Comune ha raddoppiato l’incasso rispetto al passato e, quindi anche il soggetto esterno incaricato incasserà molto di più sulla gestione dell’IMU. L’Amministrazione non ha dato spiegazioni su tali esborsi, tanto da non riuscire a rendere chiarezza sula faccenda, lasciando il provvedimento lacunoso e senza una netta interpretazione dello stesso”.
Arriva in
excursus poi la risposta del sindaco, Michele Abbaticchio.
“A giugno con la nostra partenza ci siamo già trovati il contratto con
quest’azienda, con un contenzioso già molto pesante, verbalmente e formalmente
l’Amministrazione decide di resistere in giudizio. Nel 2010 Daucelli come
consigliere accetta di fare da perito per l’azienda ma la carta di Pisa, che l’opposizione richiama, è stata resa pubblica un anno dopo quell’incarico e quindi Daucelli non poteva conoscerla. Abbiamo chiesto agli uffici di valutare tutte le ipotesi, al fine di di salvaguardare il comune stesso, abbiamo accettato valutando la possibilità di finire con l’azienda fino alla scadenza naturale del contratto (31 dicembre 2013)”.
“Quali sarebbero le conseguenze se non si approva l’appendice?”– ha
chiesto il consigliere Mundo (PSI).
La
risposta arriva dalla dottoressa Nadia Palmieri che ha
spiegato come “implicherebbe da parte del comune una serie di difficoltà.
Siamo impreparati a poter preparare atti e calcoli sugli importi da pagare per
i contribuenti”.
Daucelli ha risposto dopo ore di attacchi: “siamo
in un percorso obbligato. Il comune è in un risparmio di 150 mila euro. Non
posso che avere interessi solo verso l’ente e per nessun altro. Questo
sciacallaggio nei miei confronti non ha senso perché se fosse stata diversa la
mia posizione, avrei fatto io stesso un passo indietro”.