Dopo
la sospensione, il Consiglio è chiamato ad affrontare dapprima il
Piano finanziario 2017 della Tari improntato dall’Azienda servizi
vari, poi le relative tariffe.
Le
parole dell’assessore Francesco Giordano non sono cariche di lacrime
e sangue: “Il servizio va sempre coperto al 100 per cento –sottolinea – e il fabbisogno
quest’anno è di 10 milioni di euro, ma il Comune negli ultimi
mesi ha anche fatto una forte lotta contro chi la Tari non l’ha mai
pagata, con accertamenti per circa 550mila euro. Nessuna novità
sulla tassa per le famiglie rispetto all’anno scorso, nonostante un
altro aumento del costo dello smaltimento”.
A
questo punto, si apprende che Giuseppe Maiorano – rinuncia al
gettone di presenza di ieri per essere arrivato in ritardo – lascia
la “Lista Intini”
per accasarsi al “Gruppo Misto”(è il “partito” più
numeroso a Palazzo Gentile, con Luigi Febbrile, Christian Farella,
Pasquale Carelli, Domenico Patierno) con l’interesse “unicamente
quello del beneficio della città, perché il vero nemico da
combattere non è la parte politicamente avversa, ma è lì fuori,
fuori dalle mura del Palazzo di città, per la strada”.
Francesco
Mundo (Partito socialista), invece, legge un comunicato del 4 marzo
relativo all’abbandono dei rifiuti, che penalizza la percentuale di
differenziata e incide sulla tassazione.
La
forte polemica dialettica si scatena, invece, tra Domenico Damascelli(Forza Italia) e il sindaco Michele Abbaticchio, allorché il
forzista chiede lumi sui rapporti in essere tra l’Asv e la
Camassambienti, un’azienda barese che qualche settimana fa si è
vista confermare l’interdittiva antimafia (“il rapporto nasce
durante l’ultimo periodo della presidenza di Gaetano Granieri”,ricorda Giuseppe Pasculli, attuale direttore generale della partecipata
cittadina), e per quale motivo il primo cittadino si sia recato a
Cerveteri, dove l’Asv ha ripreso il proprio lavoro (“è stata
una visita di cortesia”, spiega il sindaco).
Ma
anche sul voto è bagarre, perché i due esponenti di centrodestra,
Damascelli e Carmela Rossiello, si dichiarano assenti in aula
suscitando
il richiamo verbale del segretario generale Salvatore Bonasia, che ha
ricordato come, non
essendoci sistema elettronico, occorre comunicare a voce la decisione
di uscire prima che si proceda al voto.
Chiara
l’intenzione dei forzisti di dare un segnale politico sulle
difficoltà numeriche della maggioranza, ma il provvedimento passa
seppur con i brividi.
La
“profezia” del consigliere regionale si avvera durante la
votazione del punto riguardante le aliquote sulla Tassa sui rifiuti,
invariate rispetto all’anno scorso.
Con
la sua uscita, di Carmela
Rossiello(FI)
e Christian
Farella (Gruppo Misto), infatti, i consiglieri in aula rimangono 11, uno in
meno rispetto al numero legale.
Il
ritorno di Emanuele
Schettini (Laboratorio), però, tranquillizza la maggioranza che dopo 5 minuti
può riprendere i lavori e approvare il punto. Undici sono infatti i
voti a favore (provenienti dalla maggioranza e da Giuseppe Maiorano),
4 i contrari (Damascelli, Rossiello, Farella e il ritornato Toscano)
e una l’astensione del presidente Gaetano De Palma.
«Capite
quanto era importante per noi uscire prima? Ora sono stati chiamati
altri consiglieri. La maggioranza o c’è o non c’è. È inutile
ricorrere agli espedienti»è il commento dell’ex An, pronto ad attaccare anche lamancata
riduzione delle aliquote IMU.
«Voglio
ricordare a tutti che negli ultimi tempi vi è stata un’impennata
dell’imposizione fiscale. Durante l’amministrazione Abbaticchio,
il gettito IMU è più che raddoppiato– ha sottolineato il già vicesindaco -.
Gli amministratori comunali hanno messo le mani nelle tasche dei
cittadini e non è vera la scusa dell’ex assessore Daucelli e della
maggioranza sulla necessità di coprire i tagli. C’è stata una
vera macelleria sociale. Imponendo il massimo del massimo
dell’aliquota sulla seconda casa sono stati colpiti sia coloro che
con tanti sacrifici hanno acquistato oppure hanno ereditato un
immobile, ma anche gli inquilini che, di conseguenza, hanno dovuto
subire canoni più alti».
Per
il consigliere, l’aumento della pressione fiscale, «marchio
di fabbrica di quest’amministrazione di centrosinistra,non può però essere addebitato al neoassessore
Francesco Giordano,che secondo
me neanche condivide la scelta, chiaramente politica. Bisogna ridurre
magari i capitoli di spesa e quindi la pressione fiscale. Un’aliquota
più bassa incentiva anche i cittadini a pagare. Oggi la casa per gli
italiani rappresenta un problema».
Il
discorso del forzista è condiviso proprio dall’ultimo arrivato in giunta:«Purtroppo
non ci sono stati margini per rivedere le tariffe. Mi auguro che la
prossima amministrazione comunale fissi l’aliquota a un massimo di
10,5 per mille».
Nessuna
variazione anche per le tariffe TASI(Tributo
per i Servizi Indivisibili).
«Anche
qui devo far rilevare che è stata applicata una tassazione che era
in facoltà del comune far applicare o meno– ha dichiarato Damascelli -. Sono
stati tassati anche i locali del centro storico quindi quando mi
chiederanno cos’ha fatto il primo cittadino per il centro storico,
dovrò rispondere: “ha
messo le tasse”.
La gente vede il sindaco farsi i selfie nei locali e pensa che ne
abbia incentivato l’apertura, ma non è così».
Le
tariffe IMU e TASI sono approvate ancora con 11 voti favorevoli, 4
contrari e 1 astenuto.
Ci
sarebbe da affrontare, ora, il bilancio 2015 dell’Asv ma è rinviato
al prossimo Consiglio comunale, convocato per il 5 aprile.