Quasi
due ore di mezza di discussione per rinviare i tre punti all’ordine
del giorno, anche quello bollente che riguardava l’Azienda servizi
vari.
Risultati
alla mano, il primo Consiglio comunale del 2016 è stato poca roba,
certo, ma in realtà non è stato inutile, perché contraddistinto dalla rabbia di buona parte dell’emiciclo per il
malfunzionamento – non da ieri, ma da mesi – delle Commissioni
consiliari.
Questione
che potrebbe tornare anche lunedì (o mercoledì), quando l’emiciclo
si riunirà per prendere atto delle dimissioni di Vito Palmieri e
dell’arrivo di Emanuele Schettini.
Minuto
di silenzio per Kuhtz, Moretti e vittime Isis. Pronti-via
e il capogruppo del Partito democratico, Francesco Paolo Ricci,
chiede un minuto di silenzio per l’ex sindaco Umberto Kuhtz,
scomparso qualche giorno fa.
La
richiesta trova ampia convergenza – Christian Farella vuole lo stesso
per Felice Moretti e le vittime turche e indonesiane di questi ultimi
giorni, e Pino Maiorano lancia l’idea di un premio per ricordare
queste due figure – sia a destra che a sinistra ed è accolta.
Qualcosa
si farà, “perché
– spiega
il sindaco Michele Abbaticchio – è
la figlia stessa che vuole fare un progetto che coinvolga la città”.
Progetto
Asi e “caso” Commissioni. Il
primo punto da discutere è una variante al Piano regolatore per
consentire all’Area di sviluppo industriale (Asi) Bari-Modugno di
realizzare le opere
di mitigazione del rischio all’intersezione tra lama Misciano e via
dei Fiordalisi.
“La
modifica da zona F a zona E – spiega
l’assessore all’Urbanistica Nicola Parisi – è
importante perché il progetto va a toccare una piccola porzione di
un terreno a destinazione agricola”.
I
presenti storcono il naso perché, Vito Labianca (Adc) in primis, si
chiedono quale sia questo progetto, che pare sia sconosciuto ai
Consiglieri.
Anche
perché – e qui scoppia la bagarre – il provvedimento non è
passato all’esame della 3°Commissione, nonostante sia stato
licenziato dagli uffici a febbraio 2015. “Voglio
sapere – alza
i toni Francesco Mundo, capogruppo del Partito socialista e
presidente della 3° Commissione – qual
è la maggioranza che rende valida la seduta delle Commissioni. Molto
spesso le abbiamo celebrate anche approfondendo per ore questioni
spinose per la città, ma poi dopo tempo siamo venuti a sapere che
non erano valide. Il Consiglio comunale
deve mettere ordine a questa faccenda perché è una minaccia alla
democrazia”.
Il
suo appunto non è peregrino.
Dopo
il passaggio di Francesco Rutigliano al Pd e quindi all’opposizione,
alcune Commissioni sono monche e da rivedere. E non certamente da
pochi giorni.
Non
è tutto, perché l’assemblea è da sette mesi senza presidente. Ci
ha messo più del dovuto per eleggere un membro nella 2° e nella 4°
Commissione, allorché Giuseppe Fioriello è diventato assessore. E
adesso dovrà decidere in quale/i Commissioni dovrà “accomodarsi”
Emanuele Schettini.
Pino
Maiorano (Lista Intini) propone di approvare il Regolamento proposto
da Paolo Intini, mentre Domenico Damascelli (Forza Italia) rincara la
dose.
“Il
Consiglio comunale – attacca
l’ex vicesindaco – è
in uno stato di confusione totale, e anche Palmieri se n’è accorto.
L’ordine del giorno del presidente dell’assemblea è stato abolito, e
alcune Commissioni sono incomplete da tempo”.
Il
segretario generale, Salvatore Bonasia, invece, è tranciante.
“Perché
una seduta di Commissione sia valida, servono 4 membri. Ed è sempre
stato così”.
E
il punto sull’Asi? Rinviato, su proposta di Parisi.
“Caso”
Sangirardi. Mundo,
inoltre, propone che si ritrovi un clima più sereno tra la massima
assise e gli uffici, posizioni organizzative in primis.
Una
di queste è Giuseppe Sangirardi, “sparito” dall’aula dopo alcuni
scontri verbali su alcune questioni di natura urbanistica e
l’incendio che ha mandato ko la sua vettura a novembre
(http://www.dabitonto.com/cronaca/r/ultim-ora-l-auto-di-un-dirigente-comunale-in-fiamme-su-via-garibaldi/7557.htm).
Per
il quale – si scopre ieri – c’è una indagine in corso per capire
se si tratti, o meno, di natura dolosa. Inizialmente esclusa.
Asv
e partecipate: Tutto rimandato. Anche
la questione più importante – la recessione delle quote comunali
nell’Azienda servizi vari – è rinviata. Ed è la seconda volta,
dopo il 30 dicembre.
Il
rinvio è deciso perché l’emiciclo vuole capire se la legge del
Governo (la 190 del 2014) si applica anche all’Asv, non più quella
di qualche anno fa, non più affidataria in house di servizi, ma
adesso con un amministratore unico e che produce utili da un paio
d’anni. Oltre che per acquisire ulteriori pareri.
“Abbiamo
chiesto anche a Dario Ginefra – sottolinea
Ricci – di
interessarsi alla questione e ha chiamato in ballo il ministro
Marianna Madia con una interrogazione. Prendiamoci più tempo per
capire meglio la questione”.
Non
troppo, però, “perché– fa
notare Bonasia – entro il 31 marzo il sindaco deve relazionare sui risultati
perseguiti dal Piano comunale”.
Damascelli,
inoltre, invita ad allontanarsi subito dalla Conca barese, “per
la quale paghiamo inadempienze di altri Comuni”.
Stessa
sorte – rinvio – anche per il punto sulla Banca etica, “per
il quale – sottolinea
Abbaticchio – c’è
stato il parere contrario della 4° Commissione”.