Nell’ottica dell’assestamento generale di bilancio e della salvaguardia degli equilibri per gli esercizi 2018/2020, oltre che di una presa d’atto della deliberazione n.87/PRSP/2018 della Sezione Regionale di Controllo per la Puglia della Corte dei Conti si è svolto, ieri, il consiglio comunale.
«Mi occupo di questioni scolastiche e, specie, del servizio mensa dal lontano 1983 –ha dichiarato il consigliere Carmela Rossiello (FI)-. Voglio sottolineare, prima di tutto, che con la presente amministrazione stanno scemando sempre più negli istituti scolastici le richieste di tale servizio, ora varate nel loro numero effettivo e non complessivo».
In secondo luogo, «di frequente si è discusso della qualità del servizio mensa per cui è richiesto un giudizio obiettivo da rilevare in diversi modi, come con la somministrazione di questionari ai docenti e la variazione consequenziale dei menù ad opera di un nutrizionista. La presenza di tale figura non è una novità in questo campo ed è fornita tramite l’afferente ditta, in questo caso Pastore».
Tali perplessità del consigliere Rossiello sono nate in relazione anche alla nomina di un secondo nutrizionista da parte del Comune, il dott. Federico Zanga, che è stata definita dall’assessore alla Pubblica Istruzione Angela Saracino rispondente al soddisfacimento delle esigenze dei richiedenti il servizio mensa in corrispondenza al termine dell’incarico della ditta Pastore e in attesa dell’esito di una nuova gara d’appalto.
«Sono stati valutati tre curricula ed è stato scelto –ha precisato l’assessore- il dott. Zanga solo perché ha comportato spese inferiori, cioè 400 euro. Ad un anno dal mio incarico, considerando che il servizio mensa parte ad ottobre, sono stati somministrati ai docenti, in una sola occasione, 300 questionari distribuiti in tutti gli istituti e sono state registrate 206 risposte».
«Per la scarsità delle risorse umane non è stato possibile aumentare la frequenza di tale somministrazione, ma sono stati richiesti dal Comune controlli anche dall’Asl che non hanno riscontrato particolari anomalie se non forse qualche annotazione sugli ambienti che combaciano con la disponibilità delle risorse finanziarie».
Ulteriori assestamenti di bilancio, giudicati più eclatanti rispetto a quelli relativi alla mensa, sono stati evidenziati dal consigliere Michele Daucelli (Insieme per la città), dopo aver ottenuto le scuse dalla maggioranza per l’uscita dall’aula durante il non Consiglio di mercoledì che ha impedito di discutere del provvedimento sul Bilancio 2017 Asv.
In particolare, «si prevede un aumento delle spese correnti in merito al progetto rete dei festival, inserito all’interno del programma sullo sviluppo e la valorizzazione del turismo, da 138 a 148 mila euro».
L’assessore al marketing territoriale Rocco Rino Mangini ha giustificato l’aumento delle spese previste in seguito a una grande partecipazione ai bandi pubblicati lo scorso marzo ed a un ottimo riscontro degli effetti dei festival sul piano del turismo. Ulteriori conferme le si avranno a settembre con i risultati dell’indagine avviata dallo Iat (sportello di informazione e accoglienza turistica) di Bitonto.
Cinque sono stati gli emendamenti letti, poi, dalla dott.ssa Nadia Palmieri, responsabile del Servizio di Ragioneria. Sono stati approvati, ma è stato maggiormente discusso quello sul bilancio partecipativo per via di alcune perplessità espresse in merito dalla minoranza, in particolare dai consiglieri Carmela Rossiello, Cataldo Ciminiello (Gruppo Misto), Michelangelo Rucci (Governare il futuro), Emanuele Sannicandro (Insieme per la città).
Dopo la discussione e le polemiche, il provvedimento ha ricevuto l’inevitabile disco verde. Sono stati 15 i voti favorevoli – l’intera maggioranza – due gli astenuti (Ciminiello e Vaccaro, già astenutasi all’approvazione del Bilancio di previsione), sei i contrari, e quindi la restante parte dell’opposizione.
L’assise in pratica finisce qui, perché il secondo punto all’Ordine del giorno, la presa d’atto della sentenza della Corte dei conti pugliese sul consuntivo del Bilancio 2015 (clicca qui per leggere articolo https://bit.ly/2m4yiDJ), è una unanimità senza neanche discutere.
Prima del rompete le righe, però, Cosimo Bonasia ha chiesto spiegazioni (scritte) su cosa sia realmente successo al sito dell’Urban Center, diventata una pagina dove si vendono calzature (ecco qui la nostra denuncia https://bit.ly/2Ah77Qd).