Il momento più interessante del Consiglio comunale di ieri – privo anche dell’ordine del giorno più importante, le interrogazioni e le interpellanze – è stato l’intervento di Francesco Scauro, il capogruppo del Partito socialista.
Si stava discutendo sul primo Regolamento per la mensa scolastica, e l’ex assessore ai Servizi sociali si è concentrato su alcune criticità legate alle dipendenti dell’Azienda che gestisce il Servizio.
Pare, infatti – e se fosse confermato sarebbe una questione da approfondire – che le lavoratrici siano pagate meno ore rispetto a quelle effettivamente lavorate, e anche sulla modalità del loro reclutamento e contrattazione ci sarebbe più di qualche ombra.
Per il resto, poi, calma piatta o quasi per un’assise che doveva soltanto dare il disco verde a tre provvedimenti su cui c’è poco da dire o da fare.
Ci si affida alla “nuova Equitalia”. Il primo punto da approvare era l’affidamento della riscossione coattiva delle entrate comunali alla Agenzia delle Entrate di riscossione.
Una scelta dovuta quella di Palazzo Gentile che, dopo aver iniziato il percorso di internalizzazione dei tributi nel 2014, vorrebbero completare il cerchio – creare un Ufficio unico di riscossione – ma la mancanza di personale (sei persone su 13 necessitanti) non lo permettono, al momento.
Si è deciso allora che per la riscossione coattiva – attenzione, ma soltanto dopo che dal Comune hanno già proceduto all’invio dell’accertamento – ci si affiderà all’Agenzia delle Entrate di riscossione, l’ente pubblico che ha preso il posto di Equitalia. “Abbiamo optato per questa scelta – ha sottolineato l’assessore al Bilancio Domenico Nacci – perché i costi sono più bassi rispetto a un ente esterno ed è un ente pubblico”.
Due punti importanti, però: non si tratta di un voler vessare i cittadini, ma solo gli evasori (un dato su tutti: l’evasione della Tari è pari al 25 per cento del totale), e da Corso Vittorio Emanuele possono decidere anche di seguire in modo proprio alcune cariche pendenti verso l’ente, perché non tutto il carico sarà dato all’Agenzia di riscossione.
L’emiciclo non può che prendere atto della scelta, ma il rospo in gola rimane.
L’opposizione, in primis il Movimento 5 stelle, voleva che anche questo servizio restasse interno anche per controllarlo meglio. E perché teme che questo nuovo Ente si comporti proprio come Equitalia.
I favorevoli al provvedimento sono 23. L’unico contrario è proprio Cataldo Ciminiello, l’esponente grillino.
La mensa ha un suo Regolamento. Anche il secondo punto era una pura formalità. Il Comune di Bitonto ha finalmente deciso di dotarsi di un Regolamento per il servizio mensa.
Carmela Rossiello (Forza Italia) ha chiesto ancora che, oltre alla già presente Commissione Mensa, venga attivato anche un Osservatorio ad hoc, utile per tenere sotto controllo il Servizio.
L’assessore all’Istruzione Vincenzo Gesualdo ha tranquillizzato l’emiciclo sottolineando che in questi giorni un funzionario di Palazzo Gentile si sta recando nelle scuole per vedere eventuali criticità presenti, e che, nel contempo, sta girando anche un questionario per la qualità del Servizio mensa.
Il voto è scontato. Unanimità, e il provvedimento è integrato dall’emendamento presentato da Francesco Brandi (Città democratica) affinché la ditta che ha il Servizio si preoccupi di differenziare correttamente l’eventuale cibo e bevande avanzate e tutto ciò che va gettato.
Ok alla variante Urbanistica. Rinviate le interrogazioni e le interpellanze (erano assenti, per motivi diversi, il sindaco Michele Abbaticchio e gli assessori Marianna Legista e Gaetano De Palma), c’è comunque il tempo di prendere atto di una variante Urbanistica nella zona D5 posta sulla Sp.231, in realtà già licenziata nel 2015.
Anche qui nulla da dire, ma Cosimo Bonasia (Insieme per la città) ha allargato il cerchio, dicendosi convinto che il vasto programma comunale per la Zona artigianale (Appea) non darà frutti sperati, e di alzare la guardia sulla Zona Asi.
La variante ha l’ok di tutto l’emiciclo, ma ai titoli di coda un dubbio ha assalito l’aula consiliare di Palazzo Gentile: chi è davvero l’assessore all’Urbanistica?