Dopo l’appello al rispetto di Cuoccio e Ciccarone, e con lo spauracchio della lettura integrale del documento, lanciato da Francesco Toscano, l’assessore Nicola Parisi può quindi iniziare la sua relazione, esaminando ogni particolare del Documento Programmatico Preliminare del Piano Urbanistico Generale, frutto di un lavoro sinergico tra amministrazione, Urban Center e tanti professionisti.
«Nel novembre del 2015 il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la nascita dell’Urban Center, un organo di partecipazione con le porte sempre aperte per tutti. E oggi si vuol leggere l’atto di indirizzo? Queste tavole erano stampate ed esposte nell’Urban Center – commenta seccato l’assessore a fine relazione -. Non mi interessa un approccio che impedisca di andar avanti. Chi non c’è stato, ha fatto una scelta, ma tante persone hanno partecipato e costruito questa direzione. E proprio nel rispetto di chi ha dedicato tempo ed energie per questo lavoro, mi sembra ingiusto che il DPP sia bollato come “un risultato dell’ultimo momento”».
E tanti sono stati gli incontri, i forum, i dossier e i vari momenti di partecipazione promossi dall’Urban Center, come ricordato dall’assessore, dopo sollecito di Francesco Cuoccio.
Ne riconosce il merito anche Domenico Damascelli (FI) che si è congratulato con Parisi per il lavoro svolto e per aver ridato valore all’Urbanistica, dopo 3 anni e mezzo di lassismo.
Nonostante i complimenti, però, il forzista solleva questioni irrisolte, come i vincoli sulla zona ASI, mai partita, o sulla zona C2 di via Palombaio, solo apparentemente edificabile perché nella realtà non si può neanche smuovere il terreno.
«Vogliamo liberare queste aree dai vincoli e riconfigurarli?» si chiede Damascelli, ricordando anche le problematiche della zona C2 sulla via di Santo Spirito, che non si è sviluppata dal punto di vista infrastrutturale, e della zona H (nei pressi dell’Hospice) in cui mancano i servizi primari.
D’accordo sulla necessità di eliminare i vincoli è anche Vito Antonio Labianca. L’assessore all’Urbanistica della giunta Valla ha inoltre ringraziato l’amministrazione Abbaticchio «per la continuità amministrativa con lo scorso mandato. Mi complimento con l’assessore per questo lavoro, fatto con il cuore, ma è necessario comunque ritenerlo un punto di partenza, non d’arrivo».
Dello stesso avviso è anche Carmela Rossiello (FI), preoccupata dai tempi per la realizzazione del progetto.
«Bisogna spingere sull’acceleratore per dare alla città quello che da 40 anni aspetta» commenta Cuoccio, mentre Matteo Masciale (Progetto Comune) sottolinea la natura politica del progetto.
Fortemente contrariato è invece Franco Mundo (PSI), convinto che l’ottimo lavoro di Parisi e del suo gruppo non meriti «questa bassezza» e avrebbe dovuto essere esaminato in modo completo dai consiglieri e in particolare dalla 3 commissione. «Non si può votare solo in base alle relazioni» tuona il socialista che annuncia: «Da questo momento sono dimissionario come presidente della 3 commissione».
E lo stesso Mundo a richiedere poi una sospensione per coordinarsi con le altre forze di opposizione.
Al ritorno dalla pausa, Francesco Ricci (PD) rincara la dose sul mancato rispetto dei consiglieri e delle commissioni e chiede la risoluzione dei vincoli. «Preannuncio la mia astensione, perché voglio scommettere su questo DPP. Ora arriva il compito più gravoso: attuare l’idea. Seguirò questo processo da libero cittadino, sollecitando chi ci sostituirà in Consiglio o chi rimarrà» ha dichiarato, lasciando trapelare la sua volontà di non ricandidarsi.
Pur bocciando l’operato dell’amministrazione, si astiene dal voto anche Domenico Damascelli e con lui Mundo, Christian Farella e Francesco Toscano che ritira la «richiesta puramente provocatoria» della lettura integrale dell’atto.
Favorevoli invece si dichiarano Giovanni Ciccarone (Progetto Comune) e Pippo D’Acciò (Città democratica).
Dopo un’ultima polemica sulla scelta di “dare per letto il provvedimento”, che vede l’opposizione uscire (per consentire alla maggioranza di approvarla all’unanimità), il DPP al PUG passa con 15 voti a favore (della maggioranza) e 9 astenuti (minoranza).