Ieri il consiglio comunale si è arricchito
della piacevole presenza di due scolaresche della scuola primaria “N. Fornelli”: tutti i consiglieri sono
stati entusiasti di vedere gli scranni pieni di bimbi.
In incipit il consigliere Franco Mundo ha comunicato che l’Associazione Colibì Atas ha promosso una petizione popolare per lo
smaltimento dei rifiuti (ai sensi dell’articolo 42 dello statuto –
partecipazione popolare): con la prima si chiede di cancellare dalle NTA del PRG la norma che consente d’insediare nelle Zone E1(verde agricolo) discariche di rifiuti nelle cave dismesse. Norma che e’ paradossalmente inserita tra quelle che riguardano le attività agroturistiche in aperto contrasto con un sano rapporto tra città e campagna così come riportato nello stesso art. 22.1c.
Con la seconda petizione si chiede al Sindaco e al Consiglio di sollecitare la Regione ad approvare il Piano Regionale Amianto (PRAP) fermo da un anno e mezzo. Il piano, al quale dovrebbe seguire uno specifico Regolamento d’attuazione, prevede procedure semplificate volte ad abbattere i costi delle piccole bonifiche. Norme che in altre regioni sono operative da tempo e hanno ottimi risultati.
Lo stallo normativo regionale non aiuta a contrastare la pericolosa oratica dell’ abbandono indiscriminato nelle campagne, con conseguenti danni economici (costi bonifiche), alla salute pubblica e all’ambiente: «Per questo chiedo una seduta
monotematica sull’ambiente e i rifiuti», conclude Mundo.
È la volta del consigliere Vito Rosario Modugno che ha dato lettura di un comunicato
sviluppato dal coordinamento docenti bitontini che denunciano il sistema
autartico e antidemocratico della nuova riforma scolastica del premier Renzi.
Ma Carmela
Rossiello non si trova d’accordo sulla lettura del documento nella massima
assise: «Ho espresso la mia solidarietà
ai docenti – ha espresso la dirigente scolastico – per questa riforma che affossa la scuola, le responsabilità che lo
Stato vuole dare ai dirigenti è una mannaia sul nostro lavoro ma si sta
aizzando il collegio contro i presidi: si dovrebbe invece avere un
coordinamento di gestione. Lavorare assieme per i bambini. Contesto il
comunicato perché dovrebbe aver lettura nelle sedi opportune».
Sollevata di scudi anche da Francesco Ricci: «I documenti vanno condivisi, dobbiamo
camminare assieme senza portare avanti le logiche dell’ego e sfruttare le
conferenze dei capigruppo».
Altro tema è stato quello affrontato da Matteo Masciale: «Come presidente della V commissione Sanità nel mese di marzo abbiamo
deciso, in seguito alle proposte della commissione multipartisan, di
investigare quelle ragioni della Consulta del volontariato andando incontro a
soluzioni condivise. Siamo stati nella struttura e abbiamo avuto modo di
leggere una lettera, scritta lo scorso 21 novembre 2014 da medici e personale
del 118, dove si poneva la possibilità che la postazione fosse depotenziata con
l’assenza di ambulanza medicalizzata. Dobbiamo cercare di forzare certi
equilibri stagnanti affinchè questo tipo di depauperamento non venga messo in
atto».
«Il direttore
generale si è manifestato stupito della nostra situazione – ha affermato il sindaco Abbaticchio – quindi farà un giro nella struttura per
rendersi conto della situazione».
È stata votata, poi, all’unanimità l’entrata diGiuseppe Maiorano – sostituto di
Paolo Intini – nelle funzioni di capogruppo della lista “Paolo Intini sindaco”
e come membro della II commissione.
Il secondo punto all’ordine del
giorno riguardava, invece, l’atto di indirizzo sul disegno di legge
riguardante l’impignorabilità: «Si
tratta della proposta di sospensione per 24 mesi di tutte le procedure immobiliari pendenti in tutti i tribunali
italiani. Questo atto va a tutelare aziende e famiglie che vivono situazioni di
indigenza», spiega il sindaco.
«Se un
debito è illegittimo –
controbatte Ricci – ci sono gli strumenti
giuridici per la tutela dei propri diritti e i tribunali si adoperano con
sentenze favorevoli, tutelano i correntisti che sono stati lesi da clausole
contrattuali illegittime. Io non lo voterei perché dice tutto e nulla, bisogna
analizzare caso per caso le situazioni di insolvenza, lo condivido nel caso in
cui bisogna fare sensibilizzazione verso una riapertura del mercato, di regole
economiche. Approverò quel documento solo se verrà integrato con argomentazioni
tese a recuperare principi e precisazioni».
Il provvedimento passa all’unanimità ma con
riserva di integrazioni.
Il consiglio è proseguito con la presentazione, da parte del sindaco, di una delibera della giunta regionale (10 febbraio 2015) sulla variante al Prg per le modifiche all’articolo 23, relative alle zone F di interesse generale.
Questo
percorso conclude una procedura avviata a luglio scorso: «È stato un tentativo riuscito da parte dell’amministrazione –
relaziona Abbaticchio – di liberare il vincolo delle zone F (attrezzature sportive, attrezzature sanitarie, di
ricreazione, asili nido, aree verdi): prima bisognava concedere il terreno al
comune di Bitonto e poi vederselo restituire in una forma di comodato gratuito
con una deprivazione del diritto alla proprietà. Il proprietario della zona,
ora presenta il progetto preliminare (non esecutivo) e da la possibilità di
concertare delle modifiche».
Passa con 12 voti a favore, nessun astenuto e 5
voti contrari.
Al punto 3 c’era l’aggiornamento degli oneri di urbanizzazione relativi ai costi di costruzione per l’anno 2015 e agli oneri per il quinquennio 2013-2018
«Gli
oneri di urbanizzazione primaria e secondaria – spiega ancora il
sindaco -, si riducono aderendo alla
legge regionale relativamente alla costruzione, restauro e per il recupero dei manufatti. Questi
provvedimenti vanno verso l’incentivo del mercato per l’edilizia».
Non è convinto sulla possibilità di un ampliamento edilizio Francesco Mundo: «Che senso ha costruire il nuovo se ci sono
fabbricati vuoti ed inutilizzati? La riduzione degli oneri sul costo di costruzione sarà pure una goccia, ma rappresenta pur sempre un aiuto concreto, uno stimolo, verso l’attività edilizia che deve andare nella direzione della rigenerazione del patrimonio edilizio esistente e nel miglioramento della qualità del prodotto edilizio. Pensare a riprese dell’attività edilizia con le logiche speculative del passato è impensabile anche perchè il patrimonio edilizio disabitato è elevato. E a questo si aggiungono zone di espansione ancora inutilizzate» e tuona anche Francesco Ricci: «Abbassate, piuttosto, l’aliquota sulla
seconda casa tra le più alte della provincia. Cominciamo a dare dei segnali: le
seconde case non appartengono ai benestanti. Molto spesse sono catapecchie da
rimettere apposto, residui d’eredità di buoni padri di famiglia che hanno
pensato ai propri figli. Dovete smetterla di fare i comunisti solo quando
conviene».
Anche Vito Labianca si aggancia alle lamentele
del capogruppo Pd: «Quali servizi
offriamo alla città?»
Il provvedimento ad ogni modo passa con 12 voti
a favore e 7 astenuti.