La mancata concessione
della sospensione non piace all’opposizione, che decide di rendere pan per
focaccia nel secondo punto, relativo alla TARI,
obbligando l’assessore Michele Daucellia leggere l’intero regolamento e il Prospetto
Economico Finanziario.
È proprio sul PEF che
vertono le prime perplessità di Paolo
Intini. Ad allarmare l’ex candidato sindaco è l’assenza della ripartizione
dei costi tra utenze domestiche e non e soprattutto l’aumento abissale sulla
raccolta differenziata.
«Forse
l’anno scorso avete e ci avete dato i numeri. Anche l’anno scorso c’è stata una
prima versione e in consiglio una seconda. Forse oggi doveva esserci una terza
versione» continua Intini
sottolineando anche come sia stata utilizzata una formula per il primo periodo
d’imposta e un’altra per il secondo. «Perché
avete usato una formula che non rientra nel 2014?».
Le lamentele di Intini
investono anche il fatto che la dottoressa
Sofia Deastis del settore Ambiente abbia ricevuto solo ieri il documento,
non avendo modo di verificare lo stesso. «Su che base accettiamo il documento? I
consiglieri sono solo qui ad alzare la mano?».
«Stiamo
parlando della PEF. È un metodo espositivo, non è un piano. Abbiamo il
controllo dei sindaci. La legge la rispettiamo. Si può discutere sulla
chiarezza, ma non è in discussione l’organo tecnico del comune che si occupa di
altro» è la risposta del direttore dell’ASV Giuseppe Pasculli che di lì a poco sarà
investito da numerose lamentele sul servizio offerto.
Nel mirino di Franco Natilla è il lavaggio delle
strade, per il piddino non eseguito come pure il lavaggio dei cassonetti,
soprattutto dell’umido che emanano olezzi disgustosi.
«Dal
2008 abbiamo introdotto un nuovo sistema di lavaggio con iniezione di enzimi
nello scarico. Il periodico lavaggio con l’acqua non viene più fatto. La
differenza sta che nel fatto che dopo il lavaggio con l’acqua, se qualcuno
deposita il rifiuto, non ha nessun effetto. L’enzima ha effetto di un giorno»afferma Pasculli. La sua proposta di circoscrivere un maggior numero di
interventi ai cassonetti in cui si riscontrano problematicità non piace però a Giuseppe Fioriello (IDV). «L’intervento non deve esserci solo su
segnalazione, ma credo sia opportuno verificare il corretto smaltimento dei
rifiuti con apposite sanzioni».
Sul lavaggio strade,
invece, il direttore dell’ASV rigetta al mittente le accuse di mancato lavaggio
delle strade del centro storico, non incluse nel contratto. «Miopia dell’amministrazione» per Natilla.
Ma il lavaggio delle
strade è messo sotto accusa anche da Franco
Mundo (PSI): «Con
lo spazzamento meccanico, l’acqua serve a non far sollevare la polvere, non a
sanificare la strada. Paghiamo per i servizi, ma ne abbiamo solo uno. La
polvere poi si alza lo stesso, quindi quanto meno bisognerebbe provvedere alla
manutenzione del mezzo». Sotto l’accusa del
socialista anche il diserbo stradale soprattutto nella zona artigianale (per
Pasculli iniziato lunedì mattina) mentre per Domenico Damascelli (FI) la mancata gestione ottimale dello
smaltimento dell’olio esausto.
«Come
può il comune gestire grandi cose se non sa gestire quelle piccole?» è
la domanda di Francesco Ricci (PD)
che propone di non fare il copia-incolla dei contratti di altre ARO, ma di
adattare il contratto anche alla luce delle segnalazioni fatte.
L’attenzione di Natilla,
poi, va anche alle possibili conseguenze: «Potremmo
incorrere in un caso di danno all’erario perché viene pagato un servizio che
non viene svolto o viene svolto solo parzialmente».
«Il
22.5% di differenziata – accusa ancora Intini – è stato fatto solo per fare propaganda
elettorale». Critico risulta anche il consigliere Francesco Toscano (UDC): «Non
è previsto nulla per le utenze domestiche che fanno uno smaltimento corretto né
per chi si attiene alle regole. Occorre rimodulare il tutto introducendo una
rimodulazione per le fasce deboli: incentiviamo la differenziata con un calo
della tassazione, avremo cittadini più virtuosi e attenti».
È il sindaco a rispondere
e a difendersi alle accuse: «Chi come noi
non aveva finanziamenti per la raccolta porta a porta nel 2012 ha avuto
chiaramente difficoltà – spiega -. L’affidamento
all’ARO non è stato ancora effettuato, ma, quando ci
sarà, avremo un porta a porta totale. Il problema non sarà più sulla
percentuale ma sulla vigilanza». E conclude: «Stiamo eliminando 3 poltrone all’interno dell’Azienda Servizi Vari:
scomparirà il c.d.a. e bisognerà nominare un amministratore unico».
Alla fine degli
interventi, il piano finanziario TARI viene approvato con i voti contrari
dell’opposizione.