Tra novembre e dicembre 2019, il consiglio comunale vide nascere, fra sindaco e diversi consiglieri comunali da una parte e presidente del consiglio Vito Antonio Labianca dall’altra, una frattura insanabile. Una frattura tale che, nella seduta del 9 dicembre, fu il sindaco a proporre l’apposizione della fiducia sul lavoro sinora condotto dal presidente del Consiglio comunale: «Sento minacce di dimissioni da tutti, meno da chi dovrebbe farsi carico di tutto questo. E, peraltro, nel mio passato da sindaco, nessun presidente del Consiglio comunale ha fatto carico al sindaco o alla giunta di una sintesi istituzionale che trova nei principi regolamentari condivisi da tutti la necessaria partenza o, come in questo caso, ripartenza del necessario confronto e analisi dei provvedimenti da discutere in aula. l’unica soluzione, quindi, per ritrovare una sintesi che va oltre le posizioni politiche di parte per trasformarsi in visione unica, è ripartire dal capo per arrivare alla coda».
Oggetto della contesa è il comportamento tenuto da Labianca in merito alle commissioni consiliari, da rinnovare, in quanto vecchie e inadatte da mesi a causa della mutata geografia delle forze politiche a Palazzo Gentile.
L’accusa mossa è l’aver sottovalutato il ruolo delle commissioni e dei consiglieri comunali che vi partecipano, dimostrando mancanza di sintesi istituzionale e non inserendo, puntualmente, tra gli argomenti da trattare in consiglio, le proposte scaturite da esse. Un’accusa mossa già a novembre da diversi consiglieri comunali, Da Emanuele Sannicandro (Iniziativa Democratica) a Pasquale Castellano e Dino Ciminiello (Italia in Comune), passando per Antonella Vaccaro (Pd).
Motivazioni dietro cui potrebbero celarsi anche dissapori tra la lista di Labianca Sud al Centro e l’amministrazione Abbaticchio.
Ma da quel 9 dicembre, della questione, non se ne parla. C’è stato un’altra seduta consiliare, il 29 dicembre, in cui, tuttavia, non si è discusso della questione. Fu la seduta in cui proprio “Sud al Centro” subì una scissione, con Giuseppe Santoruvo e Giuseppe Fiorello che ricostituirono la lista 70032.
Da allora, sull’affaire Labianca, sembra essere calato il silenzio. La massima assise cittadina, per tutto il mese di gennaio, non si è più riunita. A breve ci sarà un nuovo consiglio comunale per affrontare la questione. Per discuterne era necessario attendere l’ufficialità della richiesta di sfiducia al presidente del consiglio comunale, sancita in questi giorni dalla consegna dei documenti necessari.