Il congresso cittadino del Partito Democratico si avvicina sempre più. Il 26 e il 27 ottobre, iscritti e simpatizzanti saranno chiamati a rinnovare le cariche interne del Pd e, in particolare, quella di segretario, inora ricoperta da Francesco Brandi, attuale assessore alle Risorse Finanziarie e Programmazione e alla Pianificazione Urbana Strategica
Sono in due contendersi la segreteria. La prima è Angela Scolamacchia, già assessore all’Istruzione nella seconda giunta Abbaticchio. Il secondo è Nino Colasanto.
Entrambi hanno già comunicato agli iscritti e ai simpatizzanti la loro decisione di scendere in campo per amministrare il partito.
«Prendere una decisione richiede sempre dei passaggi importanti – scrive Scolamacchia -. Occorre conoscersi a fondo, ascoltare le proprie emozioni, avere una visione chiara della sfida che si decide di intraprendere e, infine, scegliere. Con la testa che vola in alto e i piedi ben piantati a terra. Io ho scelto. Ho scelto di candidarmi per il ruolo di segretaria del Partito Democratico della nostra città. Per pensare e provare ad attuare una politica quanto più vicina alle persone, capace di ascoltare le sensibilità della gente, di immedesimarsi nei suoi problemi e affrontarli come fossero miei. Io ho scelto. Una scelta politica meditata, accurata e responsabile per continuare con un ruolo ben definito, un percorso intrapreso ormai da anni che ho sempre cercato di attraversare con trasparenza e correttezza. Per continuare le attività condivise con donne e uomini uniti dagli stessi ideali, per coinvolgere e crescere: io ho scelto. E non vedo l’ora di condividere questa bellissima avventura con chi vorrà rafforzare con la partecipazione e unità di intenti il Partito Democratico».
Ammettendo una lontananza dalle dinamiche di partito negli ultimi tempi, Colasanto scrive invece: «Sono pronto a rimboccarmi le maniche e lavorare per il bene del circolo.
Ciò che mi ha spinto a stare ai margini di un progetto in cui ho creduto e agito per realizzarlo fin dal principio, è stato l’aver realizzato che ciò che credevo essere un progetto condiviso non lo era e, forse, non lo era mai stato. Mi sono preso del tempo per capire quale potesse essere il mio contributo politico da dare a questo partito, il nostro partito. Ma ora sono carico e motivato e voglio farlo perché ritengo che questo circolo possa e debba migliorarsi sia dal punto di vista della centralità politica che riveste in questa città e in questa amministrazione, sia, e soprattutto, in termini di partecipazione attiva alle scelte e alle strategie amministrative e politiche. La scelta e la partecipazione sono diritti sacrosanti, così come la libertà di scelta rappresenta un momento di democrazia, che, ci ricordo, è sempre sovrana».