Sin da quando hanno messo piede nella sala consiliare,
alle 20.30 circa, si è capito che di lì a poco sarebbe successo qualcosa di
diverso.
D’altronde, come spiegare la presenza di una decina di
bambini, tutti in età adolescenziale, rigorosamente
muniti di skateboard, in un Consiglio comunale dove si parlava di debiti fuori
bilancio e di commissioni consiliari?
La loro curiosa irruzione ha fatto positivo scalpore,
perché tanti giovanissimi che si accomodano sugli spalti è un evento che le
assise cittadine non vivevano da anni.
Qualcosa stava per accadere. Inevitabilmente. Ed
in effetti così è stato.
Scopriamo che questi skateboardisti hanno un
referente tra i consiglieri comunali.
È Domenico Damascelli, capogruppo Pdl, che si fa portavoce
delle loro richieste, e della lettera scritta al sindaco Michele
Abbaticchio.
La legge davanti a tutti.
I “Bitonto on boards” (così si chiama il loro gruppo)
sono stanchi di subire i rimproveri della gente mentre giocano con il loro
skate. Qualcuno addirittura, scrivono i giovanissimi, li minaccia chiamando le
forze dell’ordine. Vogliono un campo tutto loro, uno “skatepark”,
dove volteggiare e divertirsi senza problemi. In alternativa, visto che il
Comune non gode di casse floridissime, chiedono di poter usare uno dei tanti
giardini dislocati per la città, rinforzati dalle rampe.
Il sindaco Michele Abbaticchio non si tira indietro.
Assieme all’assessore allo Sport Domenico Nacci promette di perorare la loro
causa. Il primo cittadino promette «che ci vorrà un po’ di tempo, ma faremo
di tutto per darvi questo regalo». Il commercialista è più immediato,
tanto da mettere subito a disposizione il centro polisportivo “Nicola
Rossiello” (il consigliere Paolo Intini, però, gli fa notare come sia
inagibile), in attesa di sistemazione ad hoc.
Nacci ha invitato i ragazzi a costituirsi in una
associazione che possa tutelarli e li possa far iscrivere ad una
federazione. «E’ un grande momento di cittadinanza attiva», afferma
gioioso l’ex vicesindaco Damascelli commentando l’episodio. Superfluo
raccontare la gioia e le emozioni dei ragazzi.
Che, comunque andrà a finire, hanno davvero dato vita
a qualcosa di diverso. Qualcosa di unico.