Dal candidato sindaco Lillino Sannicandro e le liste del centrosinistra (Governare il futuro, Insieme per la città, Laboratorio, Partito Democratico, Partito Socialista, Sinistra Italiana) riceviamo e pubblichiamo.
La norma che prevede lo sconto del 20%
sulla parte variabile della tari per chi supera il 50% della raccolta
differenziata già esiste nel regolamento comunale, in quanto era stata
introdotta su proposta dell’assessore Michele Daucelli esattamente un anno fa
(aprile 2016), ed è ancora in vigore.
Purtroppo tale previsione, finalizzata ad
incoraggiare i cittadini ad una raccolta differenziata vera (il cui sconto per
la casse comunali si compensa con il vantaggio in termini di peso totale conferito),
è rimasta regola morta, in quanto l’amministrazione comunale (dal sindaco, all’assessore
all’ambiente, a quello alla partecipazione) e l’Asv non sono stati capaci di
attuarla.
Infatti, l’azienda servizi vari, per
esplicita ammissione dell’assessore al ramo fatta in consiglio comunale, nel
colpevole disinteresse e mancanza di controllo della Giunta, non è stata in
grado di tracciare i dati necessari per concedere lo sconto.
Il risultato è che ad oggi chi ha superato
il 50% della raccolta differenziata non può ottenere il premio.
Invece di scusarsi per tale palese
inettitudine, la maggioranza ha pensato bene di inventarsi una furbata
pre-elettorale, proponendo di modificare la norma e legare lo sconto non più al
requisito oggettivo della quantità di rifiuto differenziata dal cittadino
(certificando così la sua incapacità anche per il futuro di attuare il
regolamento consiliare), ma a quello del tutto ambiguo del numero “minimo” di
conferimenti.
Tale proposta si presta tuttavia a facili
abusi, in quanto premia semplicemente quante volte si fa la differenziata (e
quindi in ipotesi anche il conferimento di una sola bottiglia di plastica) invece
che il vantaggio in termini di quantità conferita per la collettività, con un
serio rischio di danno erariale.
L’opposizione, giustamente e
responsabilmente, non si è prestata a questo gioco, che avrebbe premiato i
cittadini furbi e non quelli onesti, a discapito delle casse comunali.
Il Sindaco, con le sue truppe, che fino a
ieri faceva sfoggio di prepotenza, con cacciate, minacce e richiesta di scuse
personali anche ai propri alleati, oggi che non ha più i numeri chiede agli
stessi ex alleati e a tutta l’opposizione di cooperare e collaborare inventando
un presunto superiore interesse pubblico che da un lato è inesistente per
quanto appena detto (la proposta sarebbe stata soltanto dannosa), mentre
dall’altro dovrebbe sovrintendere tutta l’azione amministrativa (prima di ieri
stranamente mai improntata a tali valori, ma soltanto a quelli del ).