Spulciando
sul sito www.wikipink.orgl’elenco dei Comuni italiani che hanno già detto sì – in forme
diverse – al registro delle Unioni civili, ci si accorge che il
numero si ferma a 293. L’ultimo a dire sì è stato Castelfranco di
sotto, in provincia di Pisa, il 19 ottobre.
Ebbene,
oggi quell’elenco potrebbe arricchirsi di un ulteriore
tassello: Bitonto.
Già,
perché oggi il Consiglio comunale cittadino dovrebbe (condizionale è
d’obbligo) dare il via libera al Regolamento che disciplina il
registro delle Unioni civili, che arriva in aula dopo una gestazione
di oltre due anni e inserito nell’ordine del giorno su richiesta dei
consiglieri Gala, Modugno, Fioriello – nel frattempo diventato
assessore – Rutigliano, Toscano e Natilla.
E
anche di Paolo Intini, che però ha lasciato il posto a Maiorano più di
qualche mese fa.
E che
in pratica cerca di dare tutela e garanzie alle coppie composte da
persone
maggiorenni, di sesso diverso o dello stesso sesso, legate da vincoli
affettivi e/o da reciproca assistenza morale e/o materiale, ma non
legate da vincoli giuridici (matrimonio, parentela, affinità,
adozione, tutela, curatela).
Per
chiedere l’iscrizione all’apposito registro – l’ufficio competente è
quello della Segreteria generale del Comune -, i richiedenti devono
avere stato civile libero o in stato di separazione legale da più di
tre anni, non devono essere iscritti nel Registro come componenti di
altra unione civile, devono essere residenti e coabitanti nel comune
di Bitonto da almeno due anni per motivi di reciproca assistenza
morale e/o materiale.
Le
iscrizioni all’elenco avvengono tramite una semplice domanda che gli
interessati devono presentare congiuntamente all’ufficio comunale
competente e corredata dalla compilazione della Dichiarazione
sostitutiva di notorietà e della Domanda di iscrizione nel Registro
amministrativo delle unioni civili.
I
vantaggi per chi si iscrive non mancano. «Le
coppie iscritte al registro delle unioni civili – recita
l’atto di indirizzo – accedono
alle agevolazioni in materia tributaria comunale, di edilizia
popolare e di carattere socio-assistenziale».
La
cancellazione avviene nel caso in cui decada la coabitazione e/o
residenza nel Comune di Bitonto.
Se,
invece, la coabitazione rimane ma vengono meno i rapporti affettivi o
la reciproca assistenza morale e/o materiale, la cancellazione
avviene a seguito di richiesta di una o di entrambe le parti
interessate.
«La
disciplina comunale delle unioni civili –
si legge nel Regolamento – ha
rilevanza esclusivamente amministrativa e non interferisce con il
vigente regolamento dell’anagrafe e dello stato civile, con il
diritto di famiglia, con ogni altra normativa di tipo civilistico e
comunque riservata allo Stato, così come con le competenze
amministrative di qualsiasi altra Pubblica Amministrazione».
Nonostante
questo, però, «il
Comune – prosegue
il documento-si
impegna ad assicurare alle coppie unite civilmente l’accesso a
tutti i procedimenti, benefici e opportunità amministrative di varia
natura, alle medesime condizioni riconosciute dall’ordinamento alle
coppie sposate e assimilate».
E
non è tutto. «Il
Comune – si
legge ancora –provvede a tutelare e sostenere con specifici interventi le unioni
civili, al fine di superare situazioni di discriminazione e favorirne
l’integrazione nel contesto sociale, culturale ed economico del
territorio».
Una
volta approvato l’atto di indirizzo, la giunta poi avrà 40 giorni di
tempo per predisporre l’apposito Registro.