Il Traetta Opera Festival celebra Puccini nel centenario della morte con il recital lirico «Vissi d’arte» in programma sabato 26 ottobre (ore 20.30), protagonisti i soprani Maria Cristina Bellantuono e Serena Grieco con il pianista Ettore Papadia nel Teatro Comunale di Bitonto, dove lo spettacolo verrà preceduto (ore 18) dalla presentazione del ricettario operistico di Innocente Galluzzi «Uno chef all’opera» (Edizioni Radici Future) con degustazione a sorpresa.
«Vissi d’arte» sarà un viaggio nell’universo delle eroine pucciniane con un florilegio di arie da «Manon Lescaut», «Bohème», «Tosca», «Madama Butterfly», «Suor Angelica» e, infine, da «Turandot», l’opera lasciata incompiuta dal compositore, scomparso quasi sessantaseienne il 29 novembre del 1924, e completata da Franco Alfano dalla morte di Liù in poi.
Le opere di Puccini ancora oggi continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo. E il centesimo anniversario dalla morte del compositore rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi compositori italiani della storia. Un impegno al quale non si è voluto sottrarre il Traetta Opera Festival diretto da Vito Clemente con questo concerto nel quale vengono passate in rassegna alcune delle più celebri eroine pucciniane, personaggi a metà strada tra creature ingenue e succubi della violenza del volere maschile e donne tenaci, sorrette da una straordinaria forza d’animo. Figure attraverso le quali il compositore lucchese tradusse in musica il proprio universo femminile rappresentando i valori e la cultura del suo tempo, con uno sguardo sulle donne al tempo stesso compassionevole e con grandi momenti di sensualità e intensità emotiva.
Ed è proprio per questo suo sguardo ad ampio raggio che Puccini è stato definito, fra i grandi operisti, come il più delicato lettore ed interprete del mondo femminile ma anche come un sadico celato in guanti di seta, lettura in questo frangente giustificata dalla fine terribile cui sono destinate molte delle sue protagoniste, morte di tisi, per consunzione o suicide, comunque in una condizione di infelicità e disperazione. Tragiche figure sentimentali da sogno, come Cio-Cio San in «Madama Butterfly», o ancora Tosca oppure Mimì in «Bohème», e molte altre ancora, parte di quel folto pantheon di donne delicate ma determinate, vittime di contrasti etici e culturali, intorno alle quali ruoteranno il programma e il tema della serata.