Poca favilla gran fiamma seconda. L’ha lasciato intendere la
preside Mariapia Giannoccari,
citando il sommo Dante, nella sua introduzione alla serata dell’11 novembre
scorso, dedicata al Progetto scolastico “Un
ponte nel Mar Mediterraneo fra l’Italia e Malta”, realizzato con uno stage
formativo di alcuni alunni bitontini in quel di Malta.
E, in effetti, spiega il
dirigente scolastico dell’Istituto “Giuseppe Caiati” di Bitonto: “È bastato poco ad appassionarsi a una bella esperienza di multicultura,
di apertura delle frontiere e d’inclusione, qual è stata quella che ha visto
coinvolti i miei alunni e la Link School of English di Malta. Il nostro
istituto è nell’elenco del M.I.U.R., accreditato quale Scuola Polo per questo
progetto, unica nella provincia di Bari”.
L’interscambio culturale –
educativo, in fondo, non chiede se non chiarezza d’idee e dedizione
spassionata, una formula empirica che ha i suoi ingredienti nella franchezza di
spirito dei suoi promotori, prima che nell’organizzazione formale.
Referente del progetto, e
collaboratrice della preside, è stata l’ins. Mariella Palmieri: “Il
percorso si è rivelato per noi faticosissimo, con momenti di sconforto legati
alla contestualità di un frangente internazionale non incoraggiante, giacché lo
scorso anno, nei giorni in cui si stava organizzando tutto, c’era stato l’attentato
di Parigi. Sentirsi cittadini del mondo, però, è stato lo stimolo motivazionale
più forte, e decisiva si è rivelata la collaborazione dei genitori. Siamo
andati a Malta non solo per sperimentare le competenze di ciascun alunno ma
anche per capire come la lingua inglese sia strumento di comunicazione tra
popoli diversi. Abbiamo accompagnato circa sessanta alunni e i nostri ragazzi
hanno raggiunto livelli eccezionali mostrando buone competenze e portando a
casa una certificazione di livello B1. Per me non è stato per nulla semplice
coniugare i due ruoli, poiché da un lato c’era l’entusiasmo di una docente,
dall’altro le perplessità di un genitore”.
Dello stesso tenore è anche il
giudizio di Carmela Acquafredda,
D.S.G.A della Caiati. “Ci è piaciuta
l’idea che gli alunni facessero l’esperienza dello stage di lingua inglese in
un porto tranquillo, dove i ragazzi fossero seguiti personalmente, e conseguissero
una buona certificazione di lingua inglese”.
Ospiti della serata, alcuni
esponenti dell’Ordine di San Giovanni di
Malta, gli antichi Cavalieri Ospitalieri, con tanto di blasone in evidenza,
una bianca croce ottagona le cui punte simboleggiano le beatitudini secondo San
Matteo.
Il Marchese Giulio Maria De Luca di Melpignano, delegato del Gran Priorato di
Napoli e di Sicilia in terra di Puglia e Lucania del Sovrano Militare Ordine di
Malta, ha ribadito il connotato cooperativo dell’iniziativa: “Il progetto è nato sulla falsariga di
Erasmus per incoraggiare lo studio e l’apprendimento delle lingue straniere in
un contesto multiculturale. È un’iniziativa splendida anche per far conoscere
alla gente le finalità dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, oggi impegnati nel
soccorso in due paesi terremotati, dove abbiamo costruito ospedali e cucine da
campo messi su in ventiquattro ore. Non siamo importanti come la Croce Rossa
quantitativamente ma siamo in tutta Italia e nel mondo”.
Il dott. GaetanoDel Rosso Cavaliere
di Grazia Magistrale del Sovrano Militare Ordine di S. Giovanni di Malta, ha
spiegato la storia e le finalità attuali dell’Ordine di Malta “Si tratta di uno Stato sovrano, anche se
privo di territorio poiché l’ha perso dopo la conquista da parte di Napoleone.
E’ uno Stato indipendente con ambasciate, consolati, delegazioni, per certi
versi simile al Vaticano; una bella realtà, non solo italiana, che oggi usa le
armi della fede per alleviare le povertà e le sofferenze. Ebrei, cristiani o
musulmani sono accolti e trattati come nostri
signori a Malta.
Hanno chiuso il convegno le
parole dell’Assessore al Marketing
territoriale Rocco Rino Mangini: “Gli
ospitalieri di Malta li ho conosciuti anni fa a Lourdes,come i principali
referenti per la comunicazione. Il comune di Bitonto è molto interessato a
questo progetto da un punto di vista sia istituzionale, sia turistico, vista la
vicinanza all’aeroporto. Tra l’altro, uno dei padri di Malta è stato il vescovo
bitontino Mons. Vincenzo Labini, la
cui tomba è nella cattedrale di S. Paul. Bitonto vuol tentare quest’esperienza
di marketing internazionale ed esportare le sue eccellenze culturali ed
enogastronomiche, attraverso il coinvolgimento degli imprenditori locali,
essendo la città dell’olio e dell’ulivo e dunque vocata alla pace”.