Per far crescere il turismo pugliese non abbiamo
bisogno di maxi-strutture calate dall’alto che nulla hanno a che vedere con la
nostra storia e le nostre tradizioni. La pensa così il deputato Pd Alberto Losacco, intervenuto lo scorso
venerdì in un importante incontro sul turismo tenutosi nella nostra città. Dati
alla mano, la Puglia risulta essere una delle mete più ambite e
desiderate, anche se c’è ancora molto da fare: “Il turismo pugliese e il brand Puglia, – esordisce Losacco – hanno vissuto una forte crescita negli
ultimi 10 anni, con percentuali da sballo, meno in termini assoluti.”
E sulla polemicascatenata dalle parole di Flavio
Briatore, Losacco risponde picche: ”Briatore
pensa una cosa banale perché la soluzione non è quella di calare dall’alto maxi-strutture
che nulla hanno a che vedere con il nostro territorio”. “Tuttavia – prosegue- ciò che ha detto Briatore sia da monito,
perché è necessario sostenere il tessuto imprenditoriale”.
Quali le soluzioniallora? Per Losacco il vero lusso deve essere legato ad un “percorso esperienziale, ad una
valorizzazione enogastronomica, storica e culturale” che sono le vere
risorse della nostra regione. Per riuscirci “ènecessario lasciare allo Stato le
competenze per il turismo, superando le disomogeneità delle politiche
turistiche di ciascuna regione”. In questo senso procederebbe la riforma
costituzionale.
Per il sindacoMichele Abbaticchio negli ultimi tempi è stata perseguita una politica di
eventi curata, in cui si è promosso il brand Puglia “con grandi forme di comunicazione, come il cinema (ad esempio con
l’esperienza dell’Apulia Film Commission) e altri festival, come quello della
Taranta. Al di là della filiera economica – continua – è decisiva la collaborazione con le filiere giovanili”.
Per il sindaco la
vivibilità di una città è legata strettamente al suo potenziale turistico: “Se aumenta la qualità della vita e il
livello di integrazione in una città, aumenta il turismo, tant’è che il primo
turista di una città è il cittadino stesso che ci vive”. A Rocco Mangini, assessore al Marketing
territoriale, il compito di illustrare i risultati raggiunti
dall’amministrazione: “Dopo 4 anni
abbiamo avuto 45 nuove imprese, contiamo 20 festival da gennaio a dicembre; per
la prima volta gli under 40 non escono dalla città ma vi rimangono. La città è
in fermento e ci si muove assieme ai privati”.
“Rilanciare il
turismo e il turismo culturale “ – afferma Pino Maiorano, consigliere comunale e delegato bitontino di “Adesso
Sud” – “significa, dunque, creare le
condizioni per sviluppare il Paese in una logica territoriale omogenea, creare
occupazione e fare del turismo il più importante settore industriale, su cui si
possa contare per la crescita.”
Ma non bisogna lasciarsi ingannare. Per Aldo Patruno, direttore del
Dipartimento Turismo della Regione
Puglia, “l’incremento vertiginoso del
numero dei turisti non vede un incremento nella durata dei pernottamenti e
nella spesa, che talvolta decresce”. Per cambiare è necessario “ricorrere al binomio vincente
cultura-turismo”, per cui la prima possa dare “un sostegno a modelli alternativi di sviluppo economico”. Patruno
ha poi annunciato che la settimana prossima verrà rivelato il piano strategico
regionale della cultura.
Non
è sufficiente puntare solo sul marketing: “Occorre risolvere il problema dei trasporti e intervenire con modifiche
materiali e infrastrutturali” guardando anche alla sostenibilità
ambientale, afferma Francesco Palumbo,
direttore generale Turismo del Mibact.
“La Puglia – prosegue- è stata
a lungo sottostimata, nonostante sia oggettivamente una delle regioni più belle
d’Italia”.
A chiudere l’incontro Pina Picierno, europarlamentare Pd: “È necessaria un’offerta composita, basata non solo su prodotti
enogastronomici o sulle risorse turistiche. La Puglia ha
tutte le carte in regola per crescere”.